Cure palliative -D. Decodificare le richieste di morte
La richiesta di morire abitualmente non si configura come “eutanasica”, cioè non va intesa come consapevole richiesta di voler porre fine alla vita anticipatamente, ma assume importanti significati che i curanti devono sapere ricercare.
Accompagnare il malato (nel senso proprio di “farsi compagni”) significa acquisire la capacità di decodificare la richiesta di essere aiutati a morire, significa camminare accanto al malato senza pretendere di imporre una precisa direzione, ma in un contesto relazionale fatto di accoglienza.
L’accoglienza si instaura praticamente con l’atteggiamento dell’ascolto: ascoltare quello che dice il malato, ma soprattutto quello che non dice.
La frase «dottore mi faccia morire» può nascondere spesso un «calmate in ogni modo il mio dolore, così non riesco più a vivere» oppure «credete che nonostante tutto la mia vita abbia ancora un senso?» o ancora «mi sento in colpa perché peso tutto su di voi». [P.L.A.]
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