Sedazione
Utilizzo di mezzi per lo più farmacologici per calmare il malato, allo scopo di garantirne il benessere psichico e rendere più facili le cure.
Tipi di sedazione
Farmaci che inducono sedazione (sedativi)I principali sono i neurolettici (contro l’agitazione e il delirio), gli ansiolitici (contro l’ansia comune, l’ansia nevrotica e l’emotività), gli ipnotici (contro l’insonnia), gli analgesici e gli oppiacei (contro il dolore). La sedazione è ampiamente utilizzata in rianimazione: permette di combattere il dolore, l’ansia e la mancanza di sonno, tenere sotto controllo l’agitazione, prestare le cure appropriate e promuovere l’adattamento a un respiratore artificiale. Ai sedativi possono venire associati prodotti curarizzanti, al fine di ottenere un rilassamento muscolare completo, per esempio nei malati sottoposti alla respirazione artificiale per insufficienza respiratoria acuta grave. La sedazione profonda e prolungata pone il malato in una condizione di totale dipendenza, che presuppone controlli e cure estremamente attenti. Dopo una sedazione e una curarizzazione prolungate può insorgere tetraplegia, che abitualmente regredisce nell’arco di alcune settimane. Gli effetti psicologici di una sedazione prolungata non sono ancora del tutto chiari.
Metodi psicologici Comprendono colloqui psicoterapeutici e vari sistemi, basati in particolare su rilassamento e autosuggestione (rilassamento propriamente detto, yoga, ipnosi e così via).
Metodi fisici Comprendono massaggi (eseguiti da un massaggiatore-chinesiterapista) e fisioterapia (ultrasuoni, laser, elettrostimolazione).
Sedazione chimica Controllo delle azioni di un soggetto attraverso l’utilizzo di agenti sedativi o tranquillanti, detto anche contenzione chimica.
Sedazione meccanica Controllo delle azioni di un soggetto attraverso l’utilizzo di agenti fisici esterni, come una camicia di forza o il confinamento in una camera protetta.
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