Crescita del bambino
Aumento di dimensioni delle varie parti dell’organismo che si verifica nel periodo compreso tra la nascita e la fine dell’adolescenza. La crescita del bambino consiste in un aumento relativo all’altezza, al peso, alla superficie e al volume delle varie parti del corpo, degli organi e dei tessuti. È preceduta dalla crescita in utero, durante la vita embrionale e poi fetale. La maturazione, altra fase dello sviluppo infantile, consiste in un perfezionamento progressivo del funzionamento degli organi.
Fattori di crescita
Diversi fattori intervengono nella crescita in peso e altezza. I fattori ereditari fanno sì che occorra valutare sempre l’altezza del bambino, anche quando è normale, in relazione a quella dei genitori.
I fattori alimentari spiegano il fabbisogno di sostanze incorporate nei nuovi tessuti, per esempio di proteine per la sintesi delle ossa e dei muscoli. I fattori ormonali sono rappresentati soprattutto dall’ormone della crescita secreto dall’ipofisi, ghiandola endocrina localizzata alla base del cervello. Anche gli ormoni della ghiandola tiroide e quelli sessuali, maschili o femminili, partecipano alla crescita, oltre che alla maturazione.
Tappe e ritmo della crescita
La crescita normale attraversa varie tappe, ciascuna delle quali presenta caratteristiche peculiari: crescita della prima infanzia (da 1 mese a 2 anni), della seconda infanzia (da 2 a 12 anni) e della pubertà. La velocità dell’accrescimento staturale (guadagno di altezza per anno, in centimetri), per esempio, è molto elevata nel lattante: più di 20 cm il primo anno, quasi 10 cm il secondo. In questo modo l’altezza, che è pari a circa 50 cm alla nascita, risulta raddoppiata all’età di 4 anni, e per tutto questo lasso di tempo i fattori nutrizionali giocano un ruolo particolarmente importante. Il ritmo della crescita si attesta in seguito intorno ai 5-6 cm l’anno ed è proporzionale all’età. Diminuisce ancora nella fase prepuberale per poi subire un forte aumento (picco di crescita) durante la pubertà, grazie all’influsso degli ormoni sessuali sullo scheletro. Una nuova riduzione si osserva nella fase postpuberale, che riporta la crescita a un ritmo di circa 1 cm l’anno per 3 anni. Ogni regione del corpo, ogni organo ha poi un suo ritmo di sviluppo. Gli arti raggiungono la loro crescita massima all’inizio della pubertà; la colonna vertebrale cresce soprattutto durante la pubertà e subito dopo. La crescita dell’encefalo, desunta dal perimetro del cranio, avviene con maggiore rapidità nel corso dei primi 2 anni; l’encefalo raggiunge il suo volume quasi definitivo all’età di 5 anni.
Controllo della crescita
La crescita viene sottoposta a controlli durante tutta l’infanzia per ovviare, se possibile, a un’insufficienza, ma soprattutto per individuare tempestivamente una malattia responsabile di un ritardo grave ma curabile. In pratica, si raccomanda di misurare l’altezza e il peso del bambino tutti i mesi sino all’età di 6 mesi, ogni 2 mesi sino a 1 anno, 1-2 volte l’anno sino alla fine dell’adolescenza; anche la circonferenza cranica deve essere misurata regolarmente nei lattanti. I dati, riportati su un grafico, formano la curva della crescita nel corso del tempo. La normalità dell’altezza e del peso del bambino si valuta con un procedimento statistico; i valori non devono allontanarsi di oltre 2 deviazioni standard, in più o in meno, rispetto al centile superiore o inferiore della curva di crescita stabilita per l’età. Inoltre, si tiene conto della regolarità della curva, per esempio se è sempre al di sopra della media o sempre al di sotto, senza fratture.
Anomalie della crescita
Una frattura nella curva della crescita ponderale può essere ricondotta a una carenza di apporti alimentari, a un malassorbimento intestinale (per esempio in corso di morbo celiaco), a una patologia cardiaca, renale o polmonare (fibrosi cistica). La bassa statura è spesso ereditaria, quindi non ha carattere patologico, se il ritmo di crescita non risulta ridotto e la curva è regolare. Talvolta, soprattutto nel maschio, si tratta di un semplice ritardo costituzionale di crescita: la pubertà si manifesterà normalmente più tardi di quanto avviene per la media; la prognosi dell’altezza finale in generale è favorevole. Avviene molto più raramente che la bassa statura sia legata a un quadro patologico: ritardo di crescita intrauterina, anomalia cromosomica, patologia scheletrica, malattia cronica, carenza nutrizionale, carenze affettive, causa ormonale (insufficiente secrezione della ghiandola tiroide o dell’ormone della crescita, eccessiva secrezione della corticale). L’alta statura, nella maggior parte dei casi costituzionale, non rientra nel quadro delle anomalie della crescita, a meno che faccia parte di una sindrome malformativa (sindrome di Marfan).
Crescita e attività sportiva
Lo sport favorisce la crescita del bambino dal punto di vista cardiaco, respiratorio e psicomotorio. Il lavoro muscolare deve essere equilibrato e moderato, per evitare deviazioni dello scheletro, dolori muscolari, articolari o ossei. Un allenamento intensivo (più di 12 ore alla settimana) può rallentare la crescita e ritardare la pubertà, ma non ha conseguenze sulla statura definitiva del bambino. Durante la pubertà, per contro, lo sport praticato ad alti livelli, associato a uno squilibrio alimentare o ormonale, può provocare scompensi, soprattutto per quanto riguarda la maturazione ossea, e avere ripercussioni negative sulla statura del soggetto in età adulta.
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