Chinesiterapia
Disciplina medica che utilizza tecniche passive e attive o agenti fisici a scopo preventivo o terapeutico (rieducazione).
Tipi di tecniche
La chinesiterapia comporta un ampio ventaglio di tecniche, che si possono raggruppare in quattro grandi ambiti.
Tecniche di valutazione delle patologieSi basano su criteri soggettivi, come la stima del dolore e la valutazione del contesto psicologico, che possono essere determinati facendo compilare al paziente un’apposita tabella (scala d’intensità). Si utilizzano anche criteri oggettivi: misura della rigidità articolare, per esempio con l’ausilio di un goniometro; stima di un deficit muscolare, soprattutto grazie a posizioni tipo o a un ergometro; valutazione di un disturbo funzionale, come un difetto della deambulazione, mediante una piattaforma che registra le forze prodotte dal paziente e così via.
Chinesiterapia passiva Comprende tecniche manuali e strumentali. Mira a mobilizzare in modo metodico e specifico tessuti (massaggi), articolazioni (mobilizzazione passiva, trazione, posture articolari) o muscoli (stiramenti miotendinei) per restituire loro elasticità, mobilità e plasticità e combattere rigidità, retrazioni o deformazioni, per esempio nel corso di un’emiplegia.
Chinesiterapia attiva Fa ricorso a differenti tecniche per restituire tono ai muscoli, paralizzati o incapaci di rispondere ai comandi volontari, in assenza di lesioni neuromuscolari. Presuppone la pratica di esercizi muscolari che riducono lo sforzo (eseguiti per esempio in piscina, o con l’ausilio di sospensioni) o, al contrario, comportano una resistenza (pesi diretti, resistenza manuale). Impiega inoltre tecniche di controllo della postura o del movimento (rieducazione sensomotrice o propriocettiva), consistenti nello stimolare i recettori situati nelle articolazioni, nei tendini e nei muscoli per migliorare in modo automatico una posizione (per esempio in un soggetto colpito da scoliosi) o un movimento anomalo (per esempio instabilità della caviglia dopo una distorsione).
Fisioterapia Consiste nello sfruttare le proprietà biologiche di agenti fisici come le correnti elettriche, le onde, i raggi e le vibrazioni. Tra le tecniche più comunemente utilizzate, si citano gli impulsi di corrente a bassa frequenza, le correnti continue, gli ultrasuoni, i raggi infrarossi, il freddo, il calore secco o umido. Queste metodiche sono utili in particolare per il trattamento del dolore e, a seconda dei casi, la stimolazione tissutale, la ionizzazione, la distruzione dei tessuti fibrosi, il miglioramento del metabolismo cellulare e il trattamento delle infiammazioni.
Indicazioni
Le affezioni che beneficiano di un trattamento chinesiterapico appartengono a tre grandi categorie.
- Il trattamento delle affezioni dell’apparato locomotore, sottoposte o meno a intervento chirurgico (fratture, lussazioni, patologie degenerative), ha lo scopo di restituire al paziente mobilità articolare e funzionalità muscolare ottimali per la deambulazione o la prensione. Le affezioni del rachide nel bambino (scoliosi) e nell’adulto (lombalgia) sono in gran parte trattate con rieducazione posturale.
- Il trattamento delle malattie neurologiche, come l’emiplegia e la paraplegia, permette al paziente di recuperare le capacità motorie o di supplire ai propri deficit.
- Il trattamento dei disturbi respiratori comprende la cura delle sindromi ostruttive (bronchite cronica, asma, enfisema, fibrosi cistica), con l’ausilio di tecniche utili a liberare i bronchi e migliorare la ventilazione, e quella delle sindromi restrittive (interventi toracoaddominali, pleuriti, poliomielite), che richiedono un lavoro per sviluppare la capacità polmonare.
Al di fuori di questi campi di attività, le indicazioni della chinesiterapia continuano a espandersi: amputati, anziani, soggetti con affezioni urologiche o ginecologiche (rieducazione postpartum, disturbi sfinterici), con difficoltà della deglutizione, anomalie dell’occlusione dentale, problemi dell’equilibrio, discipline come la medicina dello sport, l’ergonomia e così via.
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