Primo Soccorso
Primo soccorso
Cosa fare
- La prima cosa da fare è ricordare quando è stata effettuata la vaccinazione antitetanica; in caso di dubbi, o se non si è stati vaccinati, il medico può prescrivere una puntura che fornisce una temporanea immunità.
- Il secondo passaggio è la pulizia (detersione) della ferita: se non è sporca di terra o residui vari, è sufficiente lavarla accuratamente con acqua del rubinetto o, meglio ancora, con una soluzione fisiologica (soluzione salina al 0,9%, simile ai fluidi organici). Quando la ferita è sporca di terra o altri frammenti, l’impiego di acqua ossigenata è in grado di effettuare una pulizia profonda, rimuovendo i detriti; il suo utilizzo, però, deve essere riservato solo alla prima detersione o fino a quando la ferita è pulita poiché il suo effetto irritante si fa sentire particolarmente sul tessuto ferito (è nota a tutti la colorazione biancastra che si rinviene sulla lesione dopo il lavaggio: tale fenomeno non è espressione dell’azione disinfettante bensì dell’azione lesiva).
Esistono varie concentrazioni, di cui quella più utilizzata è al 10% (3 volumi). Più alti sono i volumi più questi sono irritanti e caustici per la pelle.
- Non utilizzare mai sostanze alcoliche su cute ferita quali: alcol etilico denaturato, alcol iodato, eosina alcolica. Prima di applicare i prodotti, leggere le indicazioni sulla confezione. Molti disinfettanti, infatti, sono concepiti per la pelle non lesionata e il loro utilizzo è ben specificato. Purtroppo, spesso, vengono impiegati proprio sulle ferite!
- Il terzo aspetto è l’impiego di una medicazione adatta: opinione diffusissima è che le ferite lasciate all’aria guariscano prima. Non esiste idea più sbagliata! Questa concezione ha radici che affondano nella notte dei tempi, quando i fluidi emessi dalle ulcere potevano potenzialmente contaminare e creare epidemie su vasta scala; di qui la convinzione che la cosiddetta “crosta” sia segno di una sana guarigione.
- Una ferita è “coccolata” quando permane in un habitat adatto, né troppo secco né troppo umido.
- Per mantenere umido il letto della ferita si utilizzano medicazioni particolari (avanzate) ma, in assenza di queste, le garze impregnate di sostanze grasse (vasellina), con un numero di strati sufficienti (da 5 a 9), possono andare bene; una sola garza impregnata non è sufficiente a garantire l’antiaderenza!
- La medicazione deve essere in seguito coperta con garze di cotone e fissata con cerotti in “tessuto non tessuto” (TNT) o con una benda di fissaggio.
- Con il passare dei giorni tale ambiente favorisce la crescita del tessuto in modo del tutto naturale senza creare traumi nella rimozione della medicazione.
Altro inPrimo Soccorso -Primo soccorso
Altro inPrimo Soccorso