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Somministrare la terapia
Prevenzione e trattamento delle skin tears
Il primo passo per la prevenzione delle skin tears (ovvero le ferite a lembo) è rappresentato dall’individuare precocemente i soggetti maggiormente esposti al rischio, che sono gli anziani, i pazienti in terapia cronica con cortisone, i pazienti con arti gonfi (edemi) e le persone in stato confusionale.
Il passo successivo consiste nell’imbottire tutte le sporgenze potenzialmente pericolose (carrozzine, tavolini, manici delle padelle, braccioli), utilizzando cotone in rotoli e fissandolo con bende coesive. L’applicazione regolare di una crema idratante ed emolliente ottenuta mischiando vaselina, lanolina e olio di mandorle in parti uguali è un valido aiuto per prevenire la secchezza cutanea, che è causa di ulteriore fragilità della pelle.
Gli spostamenti devono essere effettuati con molta cura evitando di afferrare il paziente per le braccia o le gambe; nel caso si debba spostare l’ammalato utilizzare teli ad alto scorrimento e rimuovere i monili dalla mani poiché possono ferire.
Si raccomanda vivamente di non incollare cerotti direttamente sulla pelle, soprattutto le pellicole trasparenti che, avendo un’altissima adesività, quando vengono rimosse asportano anche i tessuti.
Se le gambe sono gonfie, è opportuno fare indossare calze contenitive che riducano l’edema; in tutti i casi è preferibile coprire le gambe e le braccia con pantaloni o maglie tubolari leggere.
Controllare l’allineamento degli arti quando si spinge la carrozzina: molte volte i pazienti tengono i gomiti esposti, che regolarmente urtano contro gli spigoli, oppure restano impigliati nei poggiapiedi.
Per quanto riguarda il trattamento delle lesioni cutanee, sarebbe opportuna la valutazione del medico nelle primissime ore (massimo 6) dall’evento traumatico, in quanto il lembo che si è sollevato può ancora essere riavvicinato alla lesione e saldarsi, mentre con il tempo diventa poco irrorato dal sangue (ischemico).
Il trattamento chirurgico prevede la sutura, ove sia possibile, o un innesto cutaneo se la lesione è molto estesa (quasi impraticabile); la sutura è comunque messa in discussione per vari motivi (tensione sulla ferita, infezione e necrosi dei lembi già traumatizzati). In linea di massima, si preferisce utilizzare medicazioni che favoriscano la riepitelizzazione.
Il primo intervento che si deve compiere nell’immediato è il riavvicinamento dei lembi e l’applicazione di cerottini che sostituiscono il filo di sutura. Questi cerotti devono essere lasciati almeno una settimana senza essere rimossi. In generale, il lembo che si è sollevato non deve essere riportato esattamente sopra la ferita ma lasciato un po’ separato, per consentire la fuoriuscita dei fluidi che altrimenti si raccoglierebbero sotto creando tensione e impedendo la chiusura.
Sulle ferite in cui si è verificato un completo distacco del lembo, è necessario applicare medicazioni non aderenti, in questi casi si dice che la guarigione avviene quindi “per seconda intenzione”.
Le principali medicazioni utilizzabili sono le garze vaselinate applicate in numero di almeno 5-10 strati altrimenti si corre il rischio che si attacchino.
Si possono utilizzare anche poliuretani sottili non adesivi o medicazioni in silicone. Dopo l’applicazione, la medicazione può essere lasciata sulla ferita anche per parecchi giorni consecutivi a meno che non sia infetta.
Tutte le medicazioni devono essere fissate con una benda leggera o una maglia tubolare e mai con i cerotti.
La lesione non deve restare all’aria e seccare.
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