Assistere un familiare
Assistere alla fine della vita
L’accettazione
La guerra è persa, la malattia ha preso il sopravvento e più nulla potrà fermarla; a questo punto è chiaro a tutti che la fine è prossima. Nel malato compare un atteggiamento di sottomissione e di accettazione, sempre che sia ancora lucido. Taluni individui lottano fino alla fine, altri invece si arrendono. Tutto è pronto per la partenza, probabilmente il malato vorrà salutare i parenti o i bambini; è il momento delle raccomandazioni e delle promesse, di chi rimane, per il futuro.
Suggerimenti per l’assistenza (per i parenti)
- Questo momento è molto drammatico: non è facile rassegnarsi all’idea di non vedere più chi si ama.
- È giunto il momento di farsi a propria volta sostenere e lasciarsi aiutare.
- Se il vostro caro chiede di salutarvi, non mostratevi arrabbiati con lui. Se non avete avuto tempo per ricomporre i conflitti che necessariamente si generano nell’arco della vita, è bene parlarsi e riappacificarsi per evitare di sentirsi in colpa per questioni che si sarebbero dovute chiarire.
Suggerimenti per l’assistenza (per gli operatori)
- State vicino all’ammalato.
- State vicino ai parenti.
L’assistenza al morente è caratterizzata da una serie di interventi che mirano a fornire benessere al malato e a sostituirlo in tutte quelle attività che non può più compiere autonomamente. I bisogni assistenziali maggiormente compromessi riguardano la necessità di alimentarsi, la comunicazione, la sicurezza, l’eliminazione.
L’esigenza di comunicare probabilmente si fa sempre più incessante, alcune volte gli organi di senso sono danneggiati (sordità, mutismo, cecità) e quindi è importante riuscire a farsi capire, e capire, ciò che il malato vuol dire. Quando l’individuo non riesce più a comunicare o la situazione peggiora a tal punto che non si è più sicuri se il soggetto comprenda o meno, è bene ricordare che l’udito è l’ultimo senso a svanire. Per comunicazioni delicate è sempre bene preservare la riservatezza dell’ammalato.
Quando le condizioni sono molto gravi è inutile continuare ad alimentare la persona, soprattutto se lo stato di coscienza è alterato: si rischierebbe di ostruirne le vie aeree. Nel caso in cui la prognosi non fosse a breve termine, si dovrà decidere con il medico la soluzione migliore da adottare per nutrire il paziente; in tutti i casi è sempre possibile impiegare delle fleboclisi per mantenere una corretta idratazione quando si è in fase avanzata.
Muovere il soggetto nel letto può diventare un problema e forse saranno necessarie più persone. Il corpo diventa magro, i muscoli flaccidi, le articolazioni possono essere compromesse; inoltre la pelle del malato può presentare piaghe, a volte le terapie per il dolore possono anestetizzare completamente una porzione del corpo. Viceversa il dolore può aumentare durante i cambi di postura.
La dipendenza riguardo all’igiene aumenta notevolmente e quindi si dovranno effettuare a letto spugnature e bidet. Può essere presente incontinenza fecale o urinaria, talvolta stipsi. Il malato può avere il catetere vescicale o il pannolone. Nella camera si avvertiranno odori sgradevoli provenienti dalla bocca, dagli sfinteri o da eventuali piaghe. Per garantire un minimo di riposo saranno necessari farmaci che possono determinare come effetti indesiderati torpore e confusione mentale; un simile risultato potrà verificarsi anche con le terapie per il dolore. La respirazione si farà sempre più superficiale e rapida.
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