Mutismo
Impossibilità di parlare. Le affezioni che provocano mutismo possono essere relative alla laringe o di origine neurologica: fanno perdere la voce lesioni della laringe, anomalie congenite o acquisite (tumori, paralisi e così via) e interventi chirurgici (laringectomia, tracheotomia e così via), o ancora danni dei nervi motori della laringe, mancanza di sviluppo dei centri nervosi (ritardo mentale) o danni a livello del sistema nervoso (ictus).
Audimutismo È così chiamato il mutismo del bambino che non impara a parlare prima dei 6 anni, a causa di disturbi psichiatrici e in assenza di lesioni organiche: il soggetto capisce, ma non parla. Il trattamento dell’audimutismo, quando è possibile, è quello della sua causa, associato alla rieducazione ortofonica della voce.
Sordomutismo È legato a una sordità completa, congenita o acquisita prima dei 5-6 anni di età. Non sempre è possibile individuarne la causa, malgrado l’esecuzione di esami complementari: può essere la conseguenza di una malattia ereditaria dell’orecchio, di un’infezione contratta dalla madre durante la gravidanza, di un parto difficile e così via. Non potendo udire né le parole dei genitori né i suoni da lui stesso emessi, il bambino non impara a parlare o, se il sordomutismo subentra dopo la nascita, dimentica ciò che ha imparato, trovandosi in tal modo parzialmente isolato dal mondo esterno. Ne conseguono disturbi dell’affettività e del comportamento (aggressività, indifferenza e così via) e insufficienti acquisizioni intellettive, variabili a seconda dell’intensità del disturbo e dell’eventuale trattamento. I test medici per l’individuazione della sordità possono essere effettuati sin dalla nascita e ripetuti molte volte nella prima infanzia; alcuni possono essere eseguiti ambulatorialmente, altri solo in ospedale. Si utilizzano sia test semplici con giochi sonori, sia, se vi sono casi di sordità in famiglia, accertamenti complessi, detti potenziali evocati. Il trattamento del sordomutismo, assai complesso, comprende più fasi e per le forme più gravi è altamente specialistico. Può essere rivolto all’eventuale causa e consistere nell’adozione di una protesi uditiva esterna o in un impianto cocleare. In caso di successo si può sperare di vincere il mutismo. In caso contrario si ricorre all’insegnamento della lettura delle labbra, del linguaggio dei segni, allo sviluppo delle altre facoltà sensoriali, come il tatto, e a un sostegno scolare appropriato, eventualmente in un istituto specializzato. Alla famiglia, che ha un ruolo imprescindibile per il bambino, vengono forniti informazioni e sostegno psicologico, per prevenire eventuali reazioni negative alla malattia.
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