Ittero neonatale
Colorazione gialla della pelle e delle mucose del neonato, dovuta all’accumulo nel sangue di bilirubina (pigmento derivato dall’emoglobina).
Si osserva con notevole frequenza nel neonato, per varie ragioni: produzione elevata di bilirubina, che risulta doppia rispetto a quella dell’adulto; immaturità delle cellule epatiche, che effettuano in maniera ancora imperfetta la coniugazione e l’eliminazione della bilirubina; aumento della bilirubina libera nel fegato prima della trasformazione; anomala liberazione di bilirubina, che si distacca dall’albumina, favorita in questa fase della vita dall’ipotermia, dall’ipoglicemia e da alcuni farmaci.
Si distinguono gli itteri da bilirubina libera, caratterizzati da un aumento del pigmento nel sangue prima della trasformazione chimica (che avviene nel fegato), e quelli da bilirubina coniugata. In ogni caso entrambi danno luogo a una colorazione gialla della pelle, delle mucose e della sclera, che diventa visibile a partire da livelli di bilirubina superiori alle 70 mmol/l.
Itteri da bilirubina libera Si tratta della forma più frequente dell’incremento dei livelli del pigmento biliare nel sangue.
Ittero semplice del neonato Detto anche ittero fisiologico, è frequente, soprattutto nei prematuri, imputabile all’immaturità del fegato e ai livelli di albumina più bassi nei bambini. In genere di intensità ridotta, si manifesta intorno al secondo giorno di vita per poi scomparire spontaneamente prima del decimo giorno. La sua scomparsa è preceduta da una caratteristica colorazione delle urine.
Ittero da latte materno È dovuto alla presenza nel latte materno di una sostanza ancora non ben identificata, che impedisce la coniugazione della bilirubina. Questo disturbo, benigno, fa la sua comparsa nei primi giorni dopo la nascita e spesso tende a scomparire spontaneamente. Non impedisce l’allattamento.
Ittero emolitico del neonato È una forma precoce, che si manifesta nelle prime 24 ore di vita. Insorge rapidamente e si accompagna in genere a emolisi (distruzione dei globuli rossi con anemia) e aumento di volume del fegato e della milza, a testimonianza dell’accelerata produzione di globuli rossi. Dovuto soprattutto a incompatibilità Rh, è diventato più raro da quando a titolo preventivo si pratica l’iniezione di gammaglobuline anti-Rh (anti-D) nelle donne Rh che danno alla luce per la prima volta un bambino Rh+. Le emolisi costituzionali, come pure le infezioni batteriche e virali, sono cause più rare di ittero emolitico.
Diagnosi
L’ittero neonatale va controllato con un dosaggio ematico, che determina la natura della bilirubina. Precocità (insorgenza prima delle 24 ore di vita), durata (più di 10 giorni), presenza di feci depigmentate, associazione con segni clinici (pallore, ingrossamento del fegato o della milza) costituiscono altrettanti indici di uno stato potenzialmente patologico.
Evoluzione e trattamento
L’ittero da bilirubina libera può danneggiare il cervello per distruzione dei nuclei grigi centrali (ittero nucleare). Un monitoraggio rigoroso del neonato con ittero, mediante dosaggi ematici ripetuti della bilirubina, permette di evitare la comparsa di simili lesioni.
Il trattamento sintomatico di queste forme di ittero prevede essenzialmente misure semplici: fototerapia (esposizione del piccolo alla luce blu o bianca, nell’incubatrice), perfusioni di albumina per “legare” la bilirubina, exsanguinotrasfusione nelle forme più severe.
Itteri da bilirubina coniugata Forme meno frequenti di aumento dei livelli del pigmento biliare nel sangue possono essere correlate a epatiti infettive (colibacillo) o virali (Cytomegalovirus, herpesvirus). Molto raramente sono dovute a un ostacolo lungo le vie biliari, nel fegato o all’esterno (atresia delle vie biliari extraepatiche): in tal caso si osservano ingrossamento del fegato e feci depigmentate, bianche. Infine alcune malattie rarissime, di origine metabolica (tirosinemia, galattosemia) o genetica (per esempio fibrosi cistica), sono suscettibili di causare ittero da bilirubina coniugata.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi si basa sull’ecografia epatica, completata dalle indagini metaboliche appropriate a seconda della causa sospettata. Quando possibile il trattamento è rivolto alla causa. In caso di ostacolo lungo le vie biliari, un intervento chirurgico permette di rimuoverlo.
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