Incontinenza urinaria -Cause
L’incontinenza urinaria non costituisce di per sé una malattia, ma è solo un sintomo, un segnale che indica l’esistenza di un problema o una condizione soggiacente, che potrebbe e dovrebbe essere curato: un’attenta indagine da parte del proprio medico curante può aiutare a identificare questo problema.
Cause di incontinenza temporanea Alcuni cibi, bevande e medicinali possono causare un’incontinenza temporanea. Per esempio birra, vino, superalcolici e caffè sono diuretici, per cui dopo la loro assunzione la vescica può riempirsi troppo velocemente e scatenare uno stimolo urgente, talora incontrollabile; inoltre, l’alcol può temporaneamente alterare la percezione del bisogno sia di urinare sia di provvedere a espletarlo in tempo.
Per quanto riguarda i farmaci, invece, sedativi, diuretici, antidepressivi e farmaci per l’ipertensione sono i principali medicinali che possono influire sulla funzione vescicale.
Anche alcune situazioni facilmente curabili possono essere causa di un’incontinenza transitoria: infezioni delle vie urinarie quali la cistite, tipica del sesso femminile, possono produrre un’irritazione tale da causare episodi di incontinenza in soggetti predisposti, mentre la presenza di abbondanti feci compatte all’interno del retto, in caso di stitichezza, può causare un aumento di frequenza degli stimoli ad urinare.
Cause di incontinenza persistente L’incontinenza urinaria può essere una condizione persistente quando è la manifestazione di qualche problema fisico, per esempio un indebolimento del piano muscolare perineale o della muscolatura vescicale, una malattia neurologica o un’ostruzione delle basse vie urinarie. Fattori che possono portare a una forma cronica d’incontinenza includono le cause elencate di seguito.
- Gravidanza e parto. La donna gravida può manifestare episodi d’incontinenza a causa di variazioni ormonali e per il peso dell’utero ingrossato; inoltre, il trauma di un parto vaginale può indebolire lo sfintere e i circostanti muscoli del piano perineale: il risultato è quello di un’incontinenza da sforzo. Le modificazioni indotte dal parto possono anche danneggiare l’innervazione e i tessuti di supporto della vescica, causando un prolasso a livello vaginale: in questo caso, organi circostanti come la vescica, l’utero e il retto tendono a protrudere all’interno della vagina. Questi prolassi sono talvolta associati con l’incontinenza, che si può manifestare fin da subito dopo il parto, ma più spesso anche a distanza di anni.
Modificazioni indotte dall’invecchiamento La muscolatura vescicale invecchia in entrambi i sessi, portando a una perdita di elasticità che riduce la capacità di serbatoio e provoca l’insorgere di sintomi da iperattività; la situazione è peggiorata dalla coesistenza di una malattia vascolare diffusa (aterosclerosi). Le donne in menopausa producono meno ormoni estrogeni, che normalmente esercitano una funzione benefica sulla vescica e l’uretra la perdita di elasticità dell’uretra può in particolare ridurre le capacità di “tenuta”. Nella donna, ancora, un’incontinenza può manifestarsi dopo l’asportazione chirurgica dell’utero, in grado di alterare l’equilibrio degli organi del basso addome.
Malattie della prostata Nel maschio, tutte le malattie della ghiandola prostatica possono a un certo livello causare problemi vescicali tali da scatenare un’incontinenza. Questo accade raramente nelle forme infiammatorie (prostatite); più facilmente, nell’ingrossamento prostatico benigno dell’anziano, i disturbi raggiungono un’entità tale da causare un’incontinenza da urgenza, nei casi gravi, e addirittura da rigurgito nei casi gravissimi. Il tumore maligno della prostata in genere non dà disturbi urinari se non in fase molto avanzata, mentre l’incontinenza può essere conseguenza degli interventi che questa malattia impone (chirurgia o radioterapia).
Altre cause Più di rado, un’incontinenza può essere provocata da tumori vescicali in fase avanzata, calcoli all’interno della vescica, malattie neurologiche degenerative (sclerosi multipla, morbo di Parkinson, problemi neurovascolari) e tumori addominali che comprimano o infiltrino la vescica.
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