CALCOLOSI DELLA COLECISTI
Per calcolosi (o litiasi) della colecisti (detta anche cistifellea) si intende la presenza di calcoli all’interno di questo organo.
La colecisti è un sacchetto con forma simile a quella di una pera e dimensioni di circa 9x3 cm, attaccato alla parete posteriore del fegato. La bile prodotta dalle cellule del fegato viene raccolta tramite tubi microscopici di dimensioni crescenti, che costituiscono il cosiddetto albero biliare e che confluiscono infine nel dotto epatico comune, una sorta di tubicino con pochi millimetri di diametro che trasporta la bile fuori dal fegato. Dal dotto epatico comune si diparte un altro minuscolo condotto, il dotto cistico, attraverso il quale la bile passa nella colecisti, dove viene raccolta.
Dopo un pasto la colecisti si contrae grazie alla sua parete muscolare e svuota la bile in un condotto detto coledoco, tramite il quale essa giunge nel duodeno, cioè nel tratto di intestino subito a valle dello stomaco. Nel punto in cui il coledoco sbocca nel duodeno si trovano una piccola dilatazione, l’ampolla di Vater, e un muscolo circolare, lo sfintere di Oddi.
Il fegato produce ogni giorno circa 600 ml di bile, una soluzione formata da acqua mischiata a grassi, acidi biliari, bilirubina, elettroliti e muco che rappresenta uno dei succhi prodotti dal tubo digerente per la digestione degli alimenti.
Con il termine di colelitiasi si intende la formazione di calcoli all’interno della colecisti o delle vie biliari; la calcolosi della colecisti è la forma più comune di colelitiasi, mentre più raramente si trovano calcoli nell’albero biliare intraepatico, nel dotto epatico o nel coledoco. I calcoli sono aggregati duri costituiti da diverse sostanze (principalmente colesterolo, sali di calcio e glicoproteine) con dimensioni variabili da pochi millimetri ad alcuni centimetri.
La colelitiasi è una malattia relativamente comune (interessa il 10-20% degli individui nei Paesi occidentali); le probabilità di contrarla aumentano progressivamente con l’età.
Molte persone sono affette da calcolosi della colecisti, anche se spesso ne sono del tutto ignare: la litiasi della colecisti non provoca infatti di per sé alcun disturbo e spesso non richiede particolari controlli né un trattamento specifico; tuttavia, se un calcolo viene espulso dalla colecisti e passa nel dotto cistico o nel coledoco, può ostruire il deflusso della bile e provocare la cosiddetta colica biliare.
Talvolta il passaggio di un calcolo nel coledoco può provocare complicazioni anche più gravi della colica, per esempio una pancreatite acuta, una colangite (infiammazione delle vie biliari) o una colecistite (infiammazione della colecisti). Alcuni studi infine paiono suggerire che la presenza di una colecistite cronica provocata dalla colelitiasi costituisca un fattore di rischio per lo sviluppo del cancro della colecisti, che rappresenta comunque una condizione relativamente rara e che si osserva quasi esclusivamente nell’età avanzata.
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