CALCOLOSI DELLA COLECISTI -Diagnosi
Per il suo carattere asintomatico, la diagnosi di colelitiasi è spesso occasionale durante un’ecografia, mentre quella di colica biliare viene in genere suggerita dal quadro clinico e confermata tramite esami del sangue ‒ in particolare dall’aumento di alcuni enzimi epatici come la fosfatasi alcalina, la gamma-glutamiltranspeptidasi (γGT) e la bilirubina, denominati tecnicamente indici di colestasi ‒ ed ecografia dell’addome superiore (in grado di identificare i calcoli e la dilatazione delle vie biliari, suggerendo la diagnosi di colecistite o colangite).
Per una valutazione più approfondita dell’albero biliare può essere eseguita una colangio-risonanza magnetica (colangio-RMN), esame grazie al quale si può visualizzare tutto l’albero biliare e definire con buona precisione la localizzazione dei calcoli (in particolare all’interno del dotto epatico o del coledoco).
Un esame decisamente più complesso, ma in grado di fornire una valutazione molto precisa delle vie biliari, è infine l’ecoendoscopia: questa consiste nell’esplorazione delle strutture adiacenti al tubo digerente tramite un’apposita sonda che, introdotta attraverso la bocca lungo l’esofago, consente di effettuare un’ecografia “dall’interno”.
Altri esami complementari, tra i quali alcuni esami del sangue (come l’emocromo e l’amilasi) e alcuni esami strumentali (come la tomografia computerizzata), consentono di identificare eventuali complicanze quali colecistite, colangite o pancreatite.
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