Organismi viventi che possiedono un nucleo cellulare tipico. Sprovvisti di clorofilla, vivono a spese delle materie organiche (funghi saprofiti, che traggono il loro nutrimento da materie inerti, o funghi parassiti dell’uomo, degli animali e delle piante). Si nutrono per assorbimento attraverso la parete cellulare.
Esistono oltre 100.000 specie di funghi. Alcuni sono microscopici (lieviti, muffe e così via), altri (i funghi nel senso comune del termine), possiedono carpofori (i corpi fruttiferi dei funghi). Alcuni funghi sono di grande utilità per l’uomo e vengono impiegati nell’industria della fermentazione (birra, vino, pane), nella preparazione dei formaggi, nella produzione di enzimi e così via. In campo medico, il loro interesse risiede nella preparazione di antibiotici, estrogeni, anabolizzanti.
Altri funghi sono nocivi e attaccano le piante, alterano le derrate dopo il raccolto, deteriorano i materiali.
Numerosi funghi raccolti all’aperto non solo sono commestibili, ma addirittura eccellenti dal punto di vista organolettico; composti al 90% di acqua, sono comunque ricchi di glucidi, proteine, sali minerali e vitamine. Altri sono velenosi e possono provocare intossicazioni gravi, a volte mortali. Alcune specie, che contengono psilocibina, hanno proprietà allucinogene. I funghi possono causare tre tipi di patologie: le micosi (infezioni di tessuti viventi), le allergie (reazione che avviene soltanto in alcuni individui, legata all’inalazione delle spore o al contatto con il fungo) e le micotossicosi (intossicazione causata dall’ingestione di metaboliti fungini tossici).
Intossicazione alimentare causata dai funghi
In caso di ingestione di funghi velenosi, l’intossicazione può manifestarsi immediatamente o dopo un periodo di incubazione, variabile a seconda della qualità di fungo ingerito. Vi sono diversi tipi di intossicazione, che dipendono dalla tossina responsabile e dall’effetto che questa produce.
Per evitare l’avvelenamento da funghi è indispensabile imparare a riconoscere, sulla base delle loro caratteristiche, le specie pericolose, e non consumare alcun esemplare non identificato con certezza.
Tipi di intossicazione
Le intossicazioni da falloidina si manifestano in seguito all’ingestione di funghi del genere Amanita (falloide, primaverile o fetida), e sono causate dalle anatossine e dalle fallotossine. I sintomi si manifestano 10-12 ore dopo l’ingestione, con dolori addominali, squilibrio ionico del sangue, crampi muscolari e problemi epatici.
Le intossicazioni da parafalloidina, conseguenti all’ingestione di varie specie di lepioti, sono causate dalle amanitine; i sintomi si manifestano 5-15 ore dopo l’ingestione in forma di vomito, crampi muscolari dolorosi ed epatite.
Le intossicazioni orellaniche, causate dall’ingestione di alcuni funghi cortinari (Cortinarius orellanus), sono provocate dall’orellanina; si manifestano con molto ritardo (3-15 giorni dopo l’ingestione) e provocano gravi lesioni renali (nefropatia acuta con anuria).
Le intossicazioni muscariniche fanno seguito all’ingestione di Inocybe patouillardi, di Clitocybe dealbata, di fungo dell’olivo. La tossina responsabile, la muscarina, provoca disturbi digestivi, sudorazione intensa, salivazione e lacrimazione abbondanti; questi segni si manifestano poco dopo l’ingestione.
Le intossicazioni psicotrope sono di due tipi. L’ingestione dell’Amanita muscaria e dell’Amanita pantera provoca una rapida insorgenza di disturbi digestivi e una sorta di ubriachezza causata dall’acido ibotenico e dal muscinolo in esse contenuti; l’ingestione di vari tipi di psilocibine induce, invece, allucinazioni causate dai loro composti indolici.
Le intossicazioni da giromitrina sono causate dall’ingestione di funghi freschi del genere Gyromitra. La sostanza tossica responsabile, la monometilidrazina, provoca tardivamente (6-24 ore dopo l’ingestione) vomito, diarrea, nausea, convulsioni ed emolisi.
Le intossicazioni gastrointestinali dovute all’ingestione di entoloma livido o di un tricoloma tigrato possono essere gravi, con effetto purgativo nel caso del clavario elegante, irritanti dopo l’ingestione del lattaiolo villoso o del lattaiolo mucoso, limitate a semplici indigestioni per la russola emetica, il boleto satana, la psalliota giallastra.
L’eretismo cardiovascolare è causato dall’ingestione del coprino nero inchiostro associato a bevande alcoliche, il quale provoca anche un arrossamento molto intenso del viso.
L’ergotismo, meglio noto come fuoco di Sant’Antonio, è provocato dalla segale cornuta e può manifestarsi con cancrena delle estremità o crisi convulsive caratterizzate da crampi, spasmi e disturbi psichici.
Trattamento
In presenza di un’intossicazione, si consiglia di avvisare il centro antiveleni più vicino, per scegliere immediatamente il trattamento adeguato.