Primo Soccorso
Pronto intervento in età pediatrica
Trauma cranico
Un trauma cranico è dovuto in genere a un colpo alla testa improvviso e violento come risultato di una caduta (dal fasciatoio o dal letto o da un tavolo) o di un incidente di gioco (sportivo o stradale). Il colpo può causare il movimento del cervello all’interno della cavità cranica, provocandone l’urto contro le pareti del cranio stesso. Il cranio può resistere all’impatto senza fratturarsi; un danno cerebrale con un cranio intatto è definito trauma cranico chiuso.
Il trauma cranico può essere esterno e/o interno. Le forme esterne sono perlopiù ferite del cuoio capelluto, quelle interne interessano la scatola cranica, il cervello e i vasi cerebrali.
Fortunatamente molte delle cadute dei bambini non comportano gravi conseguenze; spesso tutto si riduce a un grande spavento del bambino e dei genitori e a una ferita del cuoio capelluto o del volto. In qualche caso si verifica un trauma cranico interno, con più gravi conseguenze e implicazioni per la salute del bambino.
I traumi cranici sono particolarmente frequenti nei bambino di 0-4 anni e negli adolescenti da 14 a 19 anni.
Trauma cranico esterno
Il cuoio capelluto è molto ricco di vasi sanguigni e pertanto anche una piccola ferita può sanguinare abbondantemente. Talvolta può formarsi un vistoso ematoma perché dai vasi sanguigni rotti il sangue passa all’interno e sotto il cuoio capelluto. Occorrono molti giorni e talvolta settimane affinché un ematoma si riassorba del tutto.
Se il bambino ha più di un anno, non ha perso conoscenza, è lucido e risponde alle vostre sollecitazioni, è importante seguire alcuni accorgimenti:
- Tenetelo vicino a voi e confortatelo finché smette di piangere.
- Medicate eventuali ferite, lavandole con abbondante acqua e tamponando il sanguinamento con una garza sterile; applicate un impacco di ghiaccio sulla zona del trauma per circa 20 minuti (abbiate cura di avvolgere con una salvietta di spugna il pacco di ghiaccio per evitare fastidi alla cute).
- Se il sanguinamento non cessa o se la ferita è ampia è meglio rivolgersi al pronto soccorso più vicino per suturare la ferita.
- Se il bambino ha sonno, permettetegli di dormire osservandolo di tanto in tanto per valutare se il respiro è regolare e il colorito è normale.
- Se ha pianto a lungo per lo spavento, può avere necessità di riposare; non è necessario tenerlo sveglio dopo un trauma cranico.
- Lasciate dormire il bambino per tutto il tempo che gli è necessario se il respiro e il colorito sono normali.
- Il comportamento del bambino va osservato per almeno 24 ore, e se compaiono sintomi che vi possono far sospettare esiti del trauma chiamate il medico.
Se il bambino ha meno di un anno o ha perso conoscenza
Nel bambino di età inferiore a 1 anno è sempre bene consultare il pediatra anche solo telefonicamente. A qualunque età la perdita di coscienza o uno stato confusionale (il bambino non ricorda cosa è accaduto, risponde in maniera confusa alle vostre domande, sta in braccio abbandonato, non vi sorride, non risponde alle stimolazioni) sono segni indicativi di trauma cranico importante.
Cosa fare e cosa osservare
Chiamate subito il 118 se il bambino presenta uno di questi sintomi:
- è incosciente;
- respira in maniera irregolare;
- ha ferite importanti al viso o al capo, sanguina dall’orecchio, dalla bocca (non rimuovete eventuali frammenti o corpi estranei dalla ferita);
- lamenta difficoltà alla visione;
- lamenta dolore o rigidità del collo;
- ha capogiri;
- non riesce a muoversi o a stare in piedi;
- ha vomitato più di due-tre volte (in questo caso ruotatelo dolcemente di lato per evitare il soffocamento);
- nel caso sospettiate una lesione alla colonna vertebrale, non muovete il bambino;
- se c’è un gonfiore evidente, applicate un impacco ghiacciato senza comprimere per non compromettere eventuali fratture delle ossa del volto o del cranio;
- non lavate le ferite in attesa del 118.
Segni di sofferenza cerebrale osservabili a distanza dal trauma da segnalare al medico
- Rifiuto di alimentarsi.
- Irrequietezza, irritabilità.
- Importanti variazioni dei ritmi del sonno.
- Disinteresse per i giocattoli o i giochi consueti, apatia.
Prevenzione
È possibile prevenire i traumi cranici rispettando una serie di misure di sicurezza in e fuori casa.
Le misure di sicurezza da adottare variano in relazione all’età del bambino, ma ogni genitore dovrà essere più o meno vigile anche in considerazione del temperamento e delle attitudini del piccolo.
- I bambini piccoli vanno lasciati liberi di rotolare, gattonare, camminare ed esplorare, eliminando quanto può metterne in pericolo la sicurezza. Per questo papà e mamma dovranno essere particolarmente attenti nell’eliminare elementi dell’arredamento della casa (mobili instabili che il bambino può tirarsi addosso come le librerie, spigoli vivi dei mobili, tavolini con soprammobili che pesano) o situazioni strutturali (le scale vanno chiuse con cancelletti con serratura di sicurezza e, se le porte hanno un vetro, questo va ricoperto da una pellicola protettiva che gli impedisca di frantumarsi in caso di rottura; vanno inoltre eliminate le possibilità di arrampicarsi.
- Il bambino non va mai lasciato incustodito sul seggiolone o sul fasciatoio.
- Nel giardino di casa tutti gli elementi di pericolo vanno eliminati; panchine, barbecue devono essere fissati al terreno per impedire che il bambino possa tirarseli addosso.
- Quando sarà in età di essere portato al parco giochi, occorre vigilare sempre per limitare almeno in parte la fisiologica irruenza nei movimenti. Verificare sempre che le strutture disponibili siano ben fissate al terreno e controllare costantemente il bambino. Attenzione anche a un uso adeguato delle attrezzature disponibili. Non sono insoliti traumi perché i bambini scendono dallo scivolo sdraiati con la testa in avanti, si lanciano dall’alto della piattaforma della scaletta, e quanto altro la fantasia e la non consapevolezza del rischio può suggerire.
- Il bambino in auto deve viaggiare sempre assicurato o sull’apposito seggiolino o legato con le cinture quando ha raggiunto età e dimensioni che lo permettano.
- Far indossare al bambino il caschetto quando usa la bicicletta riduce il rischio di trauma cranico e di concussione nell’85% dei casi.
Tutti i bambini/ragazzi che praticano sport di contatto devono indossare un elmetto con paradenti per ridurre il rischio sia di trauma cranico sia dentale (football americano, hockey su ghiaccio o su ruote, rugby, ecc). Un’altra utile misura di sicurezza è un elmetto protettivo con mentoniera per i ragazzi che praticano ciclismo, skatebording, pattinaggio in linea.
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