Primo Soccorso
Pronto intervento in età pediatrica
Perché esporre al sole il bambino con prudenza
I bambini sono maggiormente sensibili all’esposizione solare: quelli con un fototipo chiaro sono a maggior rischio, ma i bimbi con la pelle scura possono scottarsi se esposti in maniera imprudente. I raggi solari sono più forti tra le 10 e le 16, in montagna e ai tropici. Al mare l’acqua e la sabbia e in montagna la neve, riflettendo i raggi solari, li intensificano. Alcuni farmaci possono aumentare il rischio di eritema solare (certi antibiotici) o causare reazioni di foto-sensibilità (antistaminici in crema).
Reazioni gravi all’esposizione solare (colpo di calore) si manifestano con febbre elevata, brividi, capogiro, nausea, vomito.
I raggi solari causano un prematuro invecchiamento della cute. I tumori cutanei si manifestano spesso in età adulta, ma sono causati anche dalle posizioni solari imprudenti dell’infanzia. Le scottature solari prima dei 12 anni vengono infatti “memorizzate” dalla pelle e favoriscono l’insorgenza di tumori della cute in età adulta.
Gli atteggiamenti prudenti necessari per non danneggiare la cute del bambino si scontrano spesso con il desiderio di tornare a casa abbronzati e di godere al massimo dei pochi giorni di vacanza di cui si dispone. Per la cute del bambino è pericoloso però non rispettare i tempi necessari per costruirsi un’abbronzatura naturale. Si possono godere i benefici della vacanza al mare o in montagna anche facendo giocare al sole il bambino solo nelle ore di minima intensità dei raggi solari e utilizzando le altre ore per il riposo, per i pasti, per il gioco in aree alberate.
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