Infiammazione dell’uvea (membrana intermedia, riccamente vascolarizzata, dell’occhio, costituita da iride, corpo ciliare e coroide).
Cause
Le possibili cause sono molteplici. L’uveite può avere origine batterica, in caso di lesione traumatica, intervento chirurgico o infezione (sinusite, angina, infezione dentaria); virale, nel qual caso gli agenti in causa sono soprattutto l’herpesvirus (agente dell’herpes simplex o zoster) e il cytomegalovirus, che colpisce i soggetti immunodepressi; parassitaria (toxoplasma congenito); micotica (candidosi oculare, che può evolvere molto rapidamente in un tossicodipendente immunodepresso); autoimmune (oftalmia simpatica, uveite provocata dall’autoimmunizzazione contro le proteine liberate da una cataratta intumescente, con tumefazione del cristallino, o da una lesione a carico del cristallino). L’uveite può inoltre accompagnare alcune patologie reumatoidi (spondiloartrite anchilosante, malattia di Still, sindrome di Reiter), patologie sistemiche (malattia di Behçet), una sarcoidosi, una meningite (uveomeningite). Tuttavia, in quasi il 50% dei casi di uveite, l’eziologia rimane sconosciuta.
Tipi di uveite
A seconda della localizzazione si distinguono vari tipi di uveite.
Uveiti anteriori Dette anche iridocicliti, si manifestano con arrossamento oculare e leggera riduzione dell’acuità visiva. Evolvono per accessi; sono possibili recidive.
Uveiti intermedie Più rare ma molto insidiose, si manifestano con la percezione di “mosche volanti” davanti agli occhi, che spariscono dopo alcuni giorni o settimane. Hanno evoluzione progressiva e i sintomi possono recidivare.
Uveiti posteriori o coroiditi Provocano una riduzione della vista, senza arrossamento oculare. Evolvono per accessi; sono possibili recidive.
Panuveiti Presentano i caratteri delle altre uveiti, in grado variabile.
Diagnosi
Si basa sull’esame clinico e sullo studio al biomicroscopio per le uveiti anteriori, sull’esame del fondo dell’occhio per quelle intermedie e posteriori, talvolta sull’angiografia oculare per quelle posteriori. Per scoprirne la causa ci si avvale di diverse metodiche: emocromo, radioterapia dei seni paranasali, radiografia panoramica dentaria, che possono essere eventualmente completate dalla determinazione del titolo anticorpale nell’umore acqueo (prelevato pungendo la cornea) o dalla radiografia del torace o delle articolazioni sacroiliache, dalla tipizzazione tissutale (ricerca del gruppo HLA di istocompatibilità) ecc.
Trattamento
La somministrazione di antinfiammatori, locali (colliri, steroidei o meno) o generali, permette di attenuare le crisi. Il trattamento può prolungarsi per qualche mese. I colliri midriatici (in grado di dilatare la pupilla), prescritti durante la crisi, evitano la formazione di aderenze dell’iride sul cristallino in corso di uveite anteriore. Il trattamento della causa (se nota) è imperativo.