Mancanza di una vitamina specifica dovuta a regime dietetico inadeguato o ad assorbimento alterato, come nelle sindromi da malassorbimento. Ciascun deficit vitaminico causa una corrispondente malattia da carenza, come lo scorbuto (vitamina C), il rachitismo (vitamina D) e l’anemia megaloblastica (vitamina B12).
Deficit di vitamina A Carenza vitaminica che comporta cecità notturna, xeroftalmia, cheratomalacia, cecità, cheratosi follicolare e arresto della crescita. Si verifica prevalentemente nei climi caldi e secchi ed è imputabile a una dieta a lungo termine carente di latticini e verdure. Occasionalmente, quando sono presenti patologie del tratto digerente, deriva da alterato assorbimento; a causa del grosso deposito epatico, si manifesta dopo parecchi mesi, quando è già in stadio avanzato. Infezioni intercorrenti e altre malattie che riducono l’apporto dietetico possono aggravare improvvisamente le manifestazioni cliniche della carenza di retinolo in pazienti la cui dieta contiene piccole quantità della vitamina. Viene diagnosticata in base alla presenza di scarso adattamento al buio e di bassi livelli di retinolo e carotenoidi. Il livello di carotenoidi riflette l’assunzione dietetica recente del precursore.
Deficit di vitamina B6 Vedi Deficit di piridossina
Deficit di vitamina B12 Condizione nella quale la quantità di cobalamina (o vitamina B12) è inferiore al normale, caratterizzata da una ridotta concentrazione sierica di vitamina B12 e da macrocitosi eritrocitaria, anemia, maturazione megaloblastica dei precursori degli eritrociti nel midollo, neuropatie progressive, nevrosi e psicosi.
Deficit di vitamina E Carenza di vitamina E che nei ratti determina un aumento dell’ossidazione di acidi grassi polinsaturi, soprattutto nei muscoli.
Provoca un’alterata captazione di ossigeno e la comparsa di creatina e di zucchero pentoso nelle urine. I muscoli si indeboliscono come risultato della degenerazione grassa e della fibrosi con modalità che ricordano le manifestazioni della distrofia nell’uomo, anche se non esiste la prova certa che si tratti della medesima patologia. La carenza di vitamina E influisce sulla riproduzione: i ratti femmina non portano a termine la gravidanza perché il feto muore in utero e i maschi diventano sterili per degenerazione delle cellule produttrici degli spermatozoi. Quando questo deficit si associa a carenza proteica, si verifica necrosi epatica. Nell’uomo, anche se probabilmente la vitamina E è necessaria al metabolismo normale, una carenza è rara. Alcuni bambini prematuri nascono con una riserva inadeguata di questa vitamina, sviluppando di conseguenza un’anemia emolitica, trattabile con ferro, acido folico e tocoferolo. La carenza grave di vitamina E si verifica anche nell’abetalipoproteinemia, dovuta a una perdita della capacità di assorbimento della vitamina E per mancanza di b-lipoproteina.
Deficit di vitamina K Quantità insufficiente di vitamina K nell’organismo, come testimoniato dalle emorragie dovute a ridotta sintesi dei fattori della coagulazione vitamina-K-dipendenti, (fattore VII, IX e X) e protrombina.
La causa consueta di carenza di vitamina K è da ricercare in un alterato assorbimento intestinale di questa vitamina liposolubile, come risultato dell’ostruzione delle vie biliari oppure di anomalie dell’epitelio intestinale nella sindrome della sprue.