Suicidio -Il “suicidio razionale”
In diverse disamine e dibattiti dei nostri giorni emerge il concetto di “suicidio razionale”, intimamente connesso alle problematiche riguardanti l’eutanasia e l’assistenza al suicidio; a prescindere da considerazioni di carattere etico-filosofico, però, almeno tre ordini di considerazioni di natura clinica si oppongono a tale concezione del suicidio.
Innanzitutto, molti studi hanno dimostrato che il suicida è “costretto” dal bisogno urgente e non rinviabile a trovare sollievo da una situazione intollerabile di vita. Inoltre quasi sempre il soggetto che vuole darsi la morte volontaria è sottoposto a una forte e soverchiante compulsione interna. Infine sono estremamente numerose le rilevazioni di una caratteristica ambivalenza nel gesto, condizioni cliniche quindi che indicano come il suicidio non possa essere considerato una “libera scelta”.
Purtroppo il suicidio è un fenomeno molto complesso e nessuno dei paradigmi scientifici (biologico, sociologico e psicologico) hanno consentito una comprensione soddisfacente del problema.
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