Sindrome meningea
Insieme dei sintomi rivelatori di un’irritazione delle meningi (membrane che circondano il cervello e il midollo spinale). La sindrome meningea si riscontra in concomitanza con meningiti (infiammazioni delle meningi) ed emorragie meningee.
Sintomi e segni
Questa sindrome, caratterizzata da cefalea resistente, dolore e rigidità della colonna vertebrale e vomito, rischia di evolvere in breve tempo verso il coma.
La cefalea è diffusa, intensa, esacerbata dal rumore e dalla luce (fotofobia), talvolta alleviata temporaneamente dal vomito.
La rigidità della colonna vertebrale, nei casi più tipici, costringe il malato a distendersi sul fianco con le ginocchia flesse, per allentare la tensione dei muscoli dorsali. In alcuni casi la rigidità è localizzata soprattutto alla nuca e viene alla luce soltanto grazie a due segni: il segno di Kernig (il paziente non può passare dalla posizione distesa sulla schiena a quella seduta senza piegare le ginocchia) e il segno di Brudzinski (quando il medico inclina in avanti la nuca del paziente, questi non può fare a meno di flettere le ginocchia).
Il vomito è a getto, ossia fuoriesce bruscamente senza essere preceduto da conati.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi, che va formulata d’urgenza, si basa sull’esame clinico, poiché, in caso di meningite, la sindrome meningea si associa a febbre. La puntura lombare determina la natura dell’affezione: il liquido è torbido o purulento in caso di meningite, rosato o ematico in caso di emorragia meningea.
Il trattamento dei sintomi (perfusione endovenosa, assistenza respiratoria nel coma) è associato a quello della causa (per esempio antibiotici contro una meningite di origine batterica).
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