Progesterone
Ormone steroideo derivato dal colesterolo, secreto dal corpo luteo (follicolo ovarico che ha espulso l’ovulo) durante la seconda fase del ciclo mestruale, dalla placenta durante la gravidanza e, in misura minima, dalle corticali del surrene e dall’ovaio. La sua secrezione è stimolata dall’ormone luteinizzante (LH). Il tasso sanguigno di progesterone varia in base all’età, al sesso, alla fase del ciclo mestruale e al periodo della gravidanza. È di circa 0,03 ng/ml durante la fase follicolare (prima dell’ovulazione) e raggiunge i 15-20 ng/ml durante la fase luteinica (dopo l’ovulazione). Durante la gravidanza, il tasso di progesterone riflette l’attività placentare. L’ormone è eliminato nelle urine.
Funzione
Il progesterone, la cui funzione principale è di favorire l’annidamento dell’ovulo fecondato e la gestazione, modifica le caratteristiche vascolari e chimiche della mucosa uterina per renderla più adatta all’impianto dell’ovulo in utero. Durante i primi 3 mesi di gravidanza, è indispensabile una produzione sufficiente di questo ormone da parte del corpo luteo, sino al completo sviluppo della placenta. Durante la gravidanza, il progesterone esercita un’azione rilassante sulla muscolatura dell’utero, mantiene la vascolarizzazione della mucosa uterina e prepara le ghiandole mammarie alla lattazione. Il progesterone svolge azioni importanti anche durante il ciclo mestruale: esercita un effetto sedativo sul sistema nervoso centrale ed è responsabile delle variazioni di temperatura tra le fasi preovulatoria e postovulatoria; si oppone all’effetto degli estrogeni sulle ghiandole mammarie e sulla mucosa uterina, regolandone l’azione e, infine, essendo secreto dalla corticale del surrene e dall’ovaio, funge da intermediario tra la sintesi degli androgeni e dei corticosteroidi.
Patologie
Una secrezione insufficiente di progesterone comporta infecondità (difficoltà a ottenere l’annidamento), trattata con la somministrazione dell’ormone durante la seconda fase del ciclo.
Impiego terapeutico
Il progesterone naturale o i derivati di sintesi, di cui esistono diversi tipi, sono impiegati per prevenire i rischi di aborto spontaneo dovuti a una secrezione insufficiente di questo ormone, nel trattamento sostitutivo della menopausa e nel trattamento dei disturbi mestruali (mestruazioni molto abbondanti o perdite di sangue tra una mestruazione e l’altra). Infine, i progestinici di sintesi di terza generazione, i più recenti, sono associati agli estrogeni o prescritti isolatamente nella contraccezione orale.
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