Vascolarizzazione
Insieme dei vasi sanguigni che irrorano una regione del corpo, un organo o un tessuto. Nella vascolarizzazione sono coinvolti tre tipi di vasi: le arterie, le vene e i capillari. Nel linguaggio corrente, con l’uso di questo termine in relazione a un organo ci si riferisce spesso alla sola irrorazione arteriosa: si parla di vascolarizzazione del miocardio, per esempio, per l’irrorazione assicurata dalle arterie coronarie, e di vascolarizzazione del cervello da parte delle arterie carotidi e vertebrali.
Patologie
La vascolarizzazione può essere interessata da anomalie congenite e acquisite. Sono anomalie congenite quelle della distribuzione o del tragitto di alcuni vasi e le alterazioni di struttura (aneurismi cerebrali, angiomi, fistole arterovenose). Le anomalie acquisite della vascolarizzazione sono costituite essenzialmente da lesioni (piaghe, schiacciamento, infezioni, aterosclerosi) o proliferazioni. Queste ultime si osservano nel corso di alcuni tumori o in caso di ostruzione cronica di un’arteria. Per esempio, se un’arteria della gamba è parzialmente ostruita da un ateroma (deposito di colesterolo sulla sua parete), si formano nuovi vasi, a partire dai rami originatisi a monte dell’ostruzione per vascolarizzare gli organi a valle. I nuovi vasi sono detti neovasi, e il loro insieme (neovascolarizzazione) forma una circolazione collaterale.
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