Lattazione
Secrezione o escrezione del latte nella donna. La lattazione è un fenomeno fisiologico sotto controllo ormonale. La montata lattea, che si accompagna a dolore e a una congestione delle mammelle, si produce circa 3 giorni dopo il parto e fa seguito alla secrezione di colostro, innescata poco prima del parto da due ormoni, l’ossitocina e la prolattina. La lattazione, influenzata dalla secrezione di pro-lattina da parte dell’ipofisi, viene stimolata dalla suzione del neonato. Il latte, prodotto dalla ghiandola mammaria, fuoriesce dal capezzolo passando per i dotti galattofori. Il fenomeno può protrarsi per parecchi mesi ed essere contrassegnato da vari incidenti: assenza di secrezione, peraltro rara (agalattia), insufficienza del latte secreto (ipogalattia) o, al contrario, ingorgo mammario, frequente nei primi giorni, che viene trattato svuotando completamente il seno dopo la poppata e decongestionandolo con un getto di acqua calda.
Gli incidenti infettivi sono rari: una linfangite (infezione dei vasi) del seno trascurata può dar luogo a un ascesso, che rende necessario un trattamento antibiotico e chirurgico. Quando la madre non intende allattare, un trattamento ormonale per via generale fa sì che la lattazione si esaurisca. Sono possibili due modalità di azione: si può inibire la produzione di prolattina oppure impedire che questo ormone stimoli la ghiandola mammaria (estrogeni). La lattazione mantiene elevati i livelli di prolattina, fenomeno che inibisce l’attività dell’ovaio: una donna che allatta è quindi in linea teorica meno fertile, ma ciò non significa che l’allattamento costituisca un metodo contraccettivo affidabile.
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