Oligomenorrea
Diminuzione del volume e della durata del flusso mestruale. L’entità delle perdite dipende dallo spessore della mucosa uterina, a sua volta determinato dai livelli plasmatici di estrogeni. Quando tali valori sono bassi, il flusso mestruale è in genere ridotto. Quanto alla durata del ciclo, questa oscilla tra i 3 e gli 8 giorni.
Cause
Le cause più frequenti dell’oligomenorrea sono assunzione di contraccettivi orali, premenopausa e iperprolattinemia (aumento dei livelli di prolattina nel sangue). La contraccezione orale induce artificialmente perdite di sangue, simili a mestruazioni poco abbondanti. Al momento della menopausa, l’esaurimento progressivo dei follicoli ovarici ne determina una scarsa impregnazione estrogenica, anch’essa responsabile di oligomenorrea. Infine, l’iperprolattinemia, a prescindere dalla causa, può provocare un’insufficienza della secrezione di estrogeni, con lo stesso risultato. Le altre cause, molto più rare, possono consistere tanto in malattie congenite (sindrome di Turner, insufficienza ovarica primitiva, sindrome da femminilizzazione testicolare, pseudoermafroditismo o sindrome di Kallmann, caratterizzata da insufficienza della funzione ovarica) quanto in anomalie di altre ghiandole endocrine (sindrome di Cushing, ipertiroidismo, ipotiroidismo o insufficienza dell’ipofisi anteriore). Anche l’anoressia mentale è responsabile di un calo degli estrogeni. Inoltre, nella sindrome dell’ovaio policistico, l’eccessiva secrezione di androgeni può essere all’origine di un’oligomenorrea. Infine, quando insorge successivamente a un curettage (nell’interruzione volontaria di gravidanza) o dopo aborto spontaneo, parto o ablazione di un polipo, occorre sospettare una sinechia (aderenza delle pareti uterine).
Trattamento
Le sinechie richiedono un intervento chirurgico, eseguibile in isteroscopia (per via vaginale). Le oligomenorree che non hanno una causa patologica non richiedono trattamento.
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