Aderenza
Adesione anormale tra due tessuti o due organi legati mediante tessuto connettivo. Un’aderenza può essere dovuta a un’anomalia congenita (nel caso della fimosi, aderenza del prepuzio al glande) oppure derivare da una ferita o un’ustione.
Le aderenze interne interessano generalmente le membrane sierose che ricoprono i visceri e la cavità toracica e addominale, che reagiscono a un’infezione o a irritazioni di varia natura (piaghe, raggi X, trauma chirurgico) con la formazione di tessuto connettivo.
Per esempio, i polmoni possono presentare un’aderenza alla parete toracica in seguito a una pleurite, il cuore un’aderenza al pericardio dopo una pericardite. In caso di intervento chirurgico, tali aderenze complicano l’operazione, soprattutto se sono vascolarizzate o se veicolano una circolazione venosa detta di supplenza (nella cirrosi epatica, per i postumi della flebite e così via). Esse possono inoltre causare dolore (aderenza tra l’ovaio o la tuba uterina e l’appendice), predisporre all’apertura di una cavità digerente in un’altra (per esempio, fistola tra una colecisti litiasica e il colon, responsabile di un ileo biliare) o creare un’occlusione intestinale (aderenza peritoneale dovuta a una peritonite o a un intervento chirurgico). A essere operate sono soprattutto le aderenze che comportano sterilità (aderenza delle tube uterine dovuta a postumi di salpingite) o un’occlusione intestinale. L’aderenza viene eliminata o per apertura chirurgica dell’addome o, in alternativa, in videoendoscopia.
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