Malaria -Segni e sintomi
Dopo il periodo di incubazione nel fegato, i plasmodi raggiungono i globuli rossi e ha inizio la fase di malattia sintomatica: questa esordisce in modo brusco e decorre come una febbre continua, il più delle volte molto elevata (oltre i 38,5 °C) e accompagnata da cefalea, brividi, nausea e vomito, dolori muscolari, grave stato di prostrazione e malessere. L’attacco malarico viene tradizionalmente distinto in tre fasi precise: fase dei brividi scuotenti, fase della febbre con cefalea, fase di sudorazioni profuse e benessere; gli accessi si verificano ogni 48 ore (malaria terzana, da plasmodi falciparum, ovale e vivax) e ogni 72 ore (malaria quartana, da Plasmodium malariae). Questo quadro clinico è nella realtà inusuale e corrisponde soprattutto alle recidive malariche da plasmodi falciparum, ovale e vivax. L’infezione da plasmodi del primo tipo non si manifesta quasi mai con andamento ciclico di terzana e, seppure raramente (0,6-3,8% dei casi), può essere fatale se non trattata efficacemente. Questo genere di malaria può assumere caratteristiche cliniche di estrema gravità e, nella sua forma definita severa (o complicata), è caratterizzata da alterazioni della coscienza, convulsioni, coma (malaria cerebrale), grave anemia, insufficienza renale, scompenso cardiaco con edema polmonare, emorragie da anomalie della coagulazione e da piastrinopenia (basso numero di piastrine circolanti), acidosi metabolica, ipoglicemia, shock cardiovascolare. La morte è dovuta al fatto che i globuli rossi infettati ostruiscono i piccoli capillari danneggiando organi vitali quali cervello, reni, cuore e fegato.
I sintomi della malaria possono avere intensità variabile in conseguenza di fattori quali la specie di plasmodio o il grado di immunità: nei Paesi dove la malattia è altamente presente, la popolazione acquisisce un certo grado di immunità e gli adulti portatori del parassita nel sangue possono essere asintomatici. La malaria grave, al contrario, si manifesta soprattutto nelle persone che non hanno sviluppato immunità: bambini, donne incinte e viaggiatori provenienti da Paesi indenni dalla malattia. La malaria deve essere sempre considerata un’emergenza clinica e richiede un trattamento d’urgenza aggressivo. Come già accennato, nel corso delle infezioni da Plasmodium vivax e Plasmodium ovale i pazienti che hanno superato il primo episodio possono soffrire di recidive mesi o anni dopo il primo episodio: questo avviene perché i due plasmodi hanno forme dormienti nel fegato (i cosiddetti ipnozoiti) che possono riattivarsi a distanza di tempo; esistono comunque trattamenti che possono ridurre o quasi annullare questo rischio.
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