Fibroma uterino
Tumore benigno che si sviluppa a partire dal muscolo uterino; a questa definizione, ormai di uso corrente, si dovrebbe in realtà preferire quella di mioma (o leiomioma uterino). Il fibroma dell’utero è più frequente nelle donne tra i 40 e i 50 anni e in quelle di colore.
Tipi di fibroma uterino
Un fibroma può avere sede nel collo, nell’istmo o nel corpo dell’utero.
Viene detto sessile quando presenta una base larga e peduncolato se questa è sottile. In base alla localizzazione nel muscolo uterino, si possono distinguere fibromi intramurali, situati nello spessore del muscolo, fibromi sottosierosi, che originano dalla cavità addominale, e fibromi sottomucosi, in rilievo nella cavità uterina. Un fibroma sottomucoso peduncolato è detto anche polipo fibroso.
Sintomi e segni
Il tumore si manifesta frequentemente con problemi mestruali: menorragie (mestruazioni molto abbondanti), associate a metrorragie (sanguinamento tra una mestruazione e l’altra). A volte si associano dolori uterini, pesantezza pelvica e aumento di volume dell’addome. Nel 10% dei casi il fibroma non provoca alcun sintomo.
Diagnosi
L’esame ginecologico rivela un aumento di volume dell’utero, che appare duro, fibroso, più o meno irregolare. La grandezza e la localizzazione del fibroma vengono valutati con isterografia (radiografia dell’utero in seguito a iniezione di un mezzo di contrasto opaco) e con ecografia. L’isteroscopia permette di visualizzare i fibromi sottomucosi.
Evoluzione
Alcuni fibromi rimangono piccoli e, a seconda della loro localizzazione, non provocano alcun disturbo.
Al contrario, altri possono causare complicanze, in particolare emorragie abbondanti, che si osservano principalmente in caso di fibroma sottomucoso e sono resistenti al trattamento medico. Questo tipo può dare origine ad anemia associata ad astenia e palpitazioni cardiache. Le compressioni sono abbastanza comuni: alcuni fibromi del fondo uterino possono diventare molto voluminosi senza portare a una compressione grave, in quanto comprimono i visceri addominali molli; quelli del collo o dell’istmo comprimono invece gli organi confinanti (rete venosa, uretere, vescica, retto) contro le pareti ossee, provocando alterazioni della circolazione sanguigna, problemi urinari o stipsi. Molto rare le altre complicanze, quali la torsione di un fibroma sottosieroso sul proprio peduncolo, che causa dolori lancinanti, la degenerazione e la necrosi del fibroma (necrobiosi asettica). La trasformazione maligna è rarissima.
La presenza di un fibroma non costituisce un ostacolo alla gravidanza, ma il rischio che il tumore cresca e diventi molle o le possibili complicanze rendono indispensabile uno stretto controllo medico. Tra le possibili conseguenze vi sono un aborto spontaneo o un parto prematuro. Il parto può essere complicato dall’inerzia dell’utero, da una presentazione fetale non corretta o dalla ritenzione placentare.
Trattamento
Un fibroma asintomatico viene semplicemente mantenuto sotto controllo. Il trattamento è indicato nel caso in cui il fibroma arrechi problemi e ciò dipende dal volume, dalla localizzazione e dalla risonanza. Un trattamento ormonale (farmaci progestinici) può rallentarne l’ evoluzione. Si può prendere in considerazione l’intervento chirurgico quando il fibroma è sottomucoso, voluminoso o si complica a causa di torsione o necrosi: in questi casi deve essere rimosso. L’ablazione (miomectomia) può essere eseguita per via addominale (laparoscopia) o per isteroscopia operatoria.
L’isterectomia totale (asportazione dell’utero, delle tube e delle ovaie) è presa in considerazione soltanto se la paziente non desidera più avere figli o si avvicina alla menopausa.
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