FARMACI ANTIULCERA -Ulcere associate all’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
L’uso di FANS è una delle principali cause della comparsa di emorragie gastrointestinali e ulcere, a causa del meccanismo d’azione di questi farmaci che porta a una riduzione delle capacità difensive della mucosa gastrica. Pertanto, quando è possibile, se compare un’ulcera il trattamento con FANS dovrebbe essere sospeso. Qualora un paziente a rischio di ulcera dovesse assumere un farmaco appartenente alla categoria dei FANS, è opportuno associare una gastroprotezione, assumendo contestualmente farmaci quali gli inibitori della pompa protonica o il misoprostolo.
Per quanto riguarda l’Helicobacter pylori, associare la terapia antibiotica in questi casi non serve a ridurre il rischio di sviluppare un’ulcera da FANS. Comunque, in presenza di pazienti positivi per questo batterio, la terapia antibiotica può essere presa in considerazione qualora essi dovessero iniziare un trattamento prolungato con FANS e/o rivelino una storia di patologie acido-correlate. Generalmente, se non è possibile sospendere la terapia con FANS, questa deve essere associata alla somministrazione di inibitori della pompa protonica, tuttavia una volta ottenuta la guarigione, la dose di inibitori della pompa protonica non deve essere ridotta perché è possibile un peggioramento asintomatico dell’ulcera.
[M.S.G., A.P.C.]
Con il termine ulcera si indica una lesione circoscritta localizzata su un qualsiasi punto della pelle o su una mucosa. Essa può avere dimensioni variabili e può evolvere in modo lento tanto da permanere a lungo senza guarire (evoluzione cronica): infatti i tessuti interessati dalla lesione cicatrizzano molto difficilmente e quindi l’ulcera tende a estendersi in superficie e ad approfondirsi nei tessuti su cui si forma. Un tipo particolare di ulcera è la cosiddetta ulcera peptica, che può interessare lo stomaco, il duodeno e l’esofago. In questo caso i fattori che possono causare il danno alla mucosa sono la secrezione acida gastrica, un enzima che ha un ruolo importante nella digestione delle proteine (la pepsina) e, in alcuni casi, i sali biliari. Tuttavia, anche fattori esterni possono avere un ruolo importante nel creare una lesione peptica a carico della mucosa delle prime vie digestive: tra questi ricordiamo i farmaci antinfiammatori (il gruppo dei FANS e l’acido acetilsalicilico in particolare) e l’alcol. Nell’insorgenza dell’ulcera gioca spesso un ruolo fondamentale l’Helicobacter pylori, un batterio in grado di sopravvivere in un ambiente poco ossigenato e altamente acido come quello gastrico. Questa attitudine del batterio di resistere all’acido è legata prevalentemente alla sua attività ureasica, ossia alla sua capacità di scindere la molecola dell’urea in ossido di carbonio e ammoniaca, la quale neutralizza l’acido prodotto nella cavità gastrica. Al tempo stesso, inoltre, l’attività ureasica è implicata nell’annidamento (si dice colonizzazione) del batterio nello stomaco e nella sua capacità di indurre eventi patologici (in termine tecnico patogenicità), in quanto l’ammoniaca che si forma dal processo di scissione dell’ urea sembrerebbe determinare un’azione lesiva diretta sui tessuti. Alla sopravvivenza delle colonie infettanti concorrono inoltre alcuni enzimi, come la catalasi e la superossido dismutasi, che le proteggono dall’effetto battericida esercitato dalle cellule dell’infiammazione. L’Helicobacter pylori produce inoltre una serie di enzimi lesivi, come le lipasi, le fosfolipasi e le proteasi, i quali contribuiscono a danneggiare la mucosa gastrica andando a modificare le caratteristiche dello strato di muco superficiale e favorendo così l’azione dannosa operata in concomitanza con l’acido. In ogni caso, indipendentemente dalla causa, il meccanismo con cui l’ulcera si forma consiste nello squilibrio tra fattori difensivi e fattori lesivi (tra cui l’acidità).
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