Emorragie gastrointestinali
Le emorragie gastrointestinali consistono in perdite di sangue che avvengono in un qualsiasi punto situato lungo il tubo digerente, il che significa che possono insorgere a livello dell’esofago, dello stomaco, del piccolo intestino (tenue) o del grosso intestino (colon). L’evenienza di sanguinamenti a livello del tubo digerente è comune in molte patologie, ma l’entità dell’emorragia è molto variabile, con corrispondenti manifestazioni che vanno da episodi eclatanti (con l’emissione di notevoli quantità di sangue dalla bocca o dall’ano) a sanguinamenti anche ripetuti nel tempo, ma talmente minimi che il paziente neppure se ne accorge, tanto da essere rilevabili solo con opportuni accertamenti. Le emorragie gravi rappresentano una delle principali urgenze in campo gastroenterologico, sono spesso causa di accessi in Pronto soccorso o di ricoveri in ospedale e possono essere talmente importanti da causare la morte del paziente nell’8-10% dei casi. Le emorragie gastrointestinali si distinguono in alte e basse, a seconda che originino a monte o a valle del passaggio tra duodeno e digiuno (o meglio, a monte o a valle del cosiddetto legamento di Treitz, che si trova appunto al confine tra i primi due tratti dell’intestino tenue).
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