Corticosteroide
Ormone secreto dalle corticali del surrene a partire dal colesterolo. I corticosteroidi di sintesi, la cui struttura chimica è identica o analoga a quella degli ormoni surrenali naturali, trovano impiego in campo terapeutico essenzialmente come antinfiammatori e immunosoppressori.
Fisiologia
Le corticali, localizzate nella parte periferica delle due ghiandole surrenali, secernono tre gruppi di ormoni: androgeni surrenalici (soprattutto deidroepiandrosterone solfato), che partecipano allo sviluppo dei caratteri sessuali maschili e dei muscoli; glucocorticosteroidi (principalmente cortisolo), che intervengono nelle reazioni chimiche dell’organismo, soprattutto in quelle riguardanti il glucosio; mineralcorticosteroidi (principalmente aldosterone), responsabili della ritenzione di sodio e acqua nell’organismo.
Impiego terapeutico
I corticosteroidi di sintesi hanno varie indicazioni.
Glucocorticosteroidi Associati ai mineralcorticosteroidi, sono sostituti degli ormoni naturali in caso di insufficienza surrenale lenta (malattia di Addison). Alcuni derivati chimici (prednisone, b-metasone) hanno un effetto antinfiammatorio, antiallergico e immunosoppressore.
Grazie a quest’ultima proprietà, permettono la prevenzione del rigetto nei trapianti d’organo e il trattamento delle leucemie, in associazione con antineoplastici. I prodotti possono essere somministrati per via orale, iniettati o applicati localmente. Quest’ultima modalità riguarda soprattutto i dermocorticoidi, che trovano impiego nel trattamento delle affezioni cutanee.
Mineralcorticosteroidi (9-a-fluoroidrocortisone) Associati ai glucocorticosteroidi, permettono il trattamento delle insufficienze surrenali. Possono essere utilizzati nella formulazione orale o in quella iniettabile. La prescrizione a lungo termine richiede un monitoraggio costante dell’equilibrio idroelettrolitico (riguardante acqua e sali minerali come sodio e potassio) per limitare la comparsa di edemi e ipertensione arteriosa.
Effetti indesiderati
Il trattamento sostitutivo di un’insufficienza surrenalica con corticosteroidi identici agli ormoni naturali (idrocortisone e 9-a-fluoroidrocortisone) non comporta alcun effetto indesiderato. Una corticoterapia con corticosteroidi “non fisiologici” di breve durata presenta scarsi rischi, a condizione che ci si attenga a un regime iposodico (dieta povera di sale). Per contro, una corticoterapia a lungo termine provoca numerosi effetti indesiderati: osteoporosi e cedimenti vertebrali, edema, indebolimento muscolare, sindrome di Cushing (obesità del volto e del tronco), irsutismo (peli in eccesso), fragilità cutanea, petecchie (macchioline emorragiche sottocutanee), flush (vampate di rossore), infezioni, diabete, ipertensione arteriosa, alterazioni psichiche (psicosi), glaucoma, cataratta, arresto della crescita nel bambino, squilibri ormonali nel feto. Le ghiandole surrenali, messe a riposo, possono atrofizzarsi senza segni visibili, esponendo il soggetto a gravi affezioni (insufficienza surrenale acuta) in caso di brusca sospensione della corticoterapia, di infezioni o di intervento chirurgico. Una brusca sospensione del trattamento può provocare anche una recrudescenza dell’affezione per combattere la quale i corticosteroidi erano stati prescritti. I dermocorticoidi provocano talvolta gli stessi effetti passando nel sangue attraverso la pelle, se applicati su superfici troppo estese, soprattutto nel bambino. Inoltre, l’utilizzo per parecchi mesi induce anomalie spesso irreversibili: assottigliamento cutaneo, acne, couperose, smagliature, soprattutto al volto. Anche la somministrazione di corticosteroidi a lungo termine richiede un accurato check-up preliminare, alla ricerca di un eventuale diabete e di un’ipertensione arteriosa suscettibile di aggravarsi sotto corticoterapia, riscontri che possono imporre modifiche del trattamento. Allo stesso modo, un focolaio infettivo, come una tubercolosi di vecchia data o una parassitosi (per esempio l’elmintiasi) rischiano di aggravarsi, e devono quindi essere assolutamente curate prima dell’inizio del trattamento con corticosteroidi.
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