CIRROSI EPATICA -Complicanze
Le manifestazioni conclamate della cirrosi epatica sono legate a eventi conseguenti alla formazione dei noduli di rigenerazione e all’insorgenza della fibrosi, con grave alterazione della struttura del fegato che interferisce con la circolazione del sangue all’interno dell’organo.L’aumento della pressione nella vena porta e la ridotta produzione da parte del fegato di albumina sono causa di una delle più frequenti complicanze della cirrosi epatica: la comparsa di gonfiori più o meno diffusi (edemi) e l’accumulo di liquido all’interno dell’addome (ascite). È quindi fondamentale per il paziente cirrotico con scompenso idrosalino seguire una dieta molto povera di sale (iposodica), che non deve superare un grammo al giorno. Tale norma rappresenta il primo importante trattamento per prevenire la formazione di ascite. Inoltre, se la pressione a livello della vena porta aumenta ulteriormente, tutte le vene che in essa affluiscono si espandono causando la formazione di dilatazioni (varici) a livello dell’esofago o dello stomaco, che possono improvvisamente rompersi con comparsa di gravissime emorragie (talvolta mortali) che si manifestano con l’emissione di vomito color caffè scuro (ematemesi), o di feci nere maleodoranti (melena). Un’altra possibile conseguenza di una condizione di questo tipo è la comparsa di dilatazioni emorroidarie.La perdita del funzionamento del fegato (insufficienza epatocellulare) è invece causa di colorazione giallastra della pelle e degli occhi (ittero), riduzione della produzione di albumina (che peggiora l’ascite) e tendenza alle emorragie per riduzione della produzione, sempre da parte del fegato, di importanti sostanze che favoriscono la coagulazione. Talvolta, possono comparire delle alterazioni degli zuccheri che favoriscono la comparsa di diabete.Un’altra possibile complicanza è l’encefalopatia portosistemica, provocata dall’assorbimento, da parte dell’intestino, di sostanze tossiche che derivano soprattutto dalla degradazione delle proteine, ingerite e non, che il fegato non riesce a distruggere. Tali sostanze passano nei vasi sanguigni e giungono fino al cervello provocando riduzione della concentrazione, alterazione del ritmo sonno-veglia e, in caso di aggravemento, anche stato di coma. Infine, nei pazienti affetti da cirrosi epatica è maggiore la probabilità di sviluppare un tumore maligno (epatocarcinoma, noto in sigla come HCC). La cirrosi epatica correlata all’infezione da virus dell’epatite C costituisce purtroppo il principale fattore di rischio per lo sviluppo di epatocarcinoma.
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