Coltura
- Prodotto della crescita di un inoculo di batteri o di altre cellule incubate in un mezzo adeguato.
Vedi anche Agar
- Coltura di cellule, generalmente in vitro, mediante somministrazione di un mezzo nutriente e allestimento di un ambiente che ne consenta la crescita e la riproduzione.
Coltura cellulare Popolazione di cellule tessutali disaggregate mantenute o propagate in vitro. Ne esistono tre tipi di base: le colture primarie, i ceppi di cellule diploidi e le linee cellulari continue. Le cellule animali richiedono un terreno di coltura complesso, l’aggiunta di fattori sierici e concentrazioni elevate di anidride carbonica.
Coltura di superficie Coltura superficiale di una ferita o ustione ottenuta per applicazione diretta di una piastra di coltura, o sfregando un tampone inumidito sulla ferita: serve a fornire informazioni qualitative (anche se non quantitative) sull’ecologia batterica.
Coltura embrionale Metodo in vitro per stimolare e facilitare la crescita e lo sviluppo di un embrione. L’embrione può originare dalla fertilizzazione extracorporea, dall’asportazione o dalla raccolta dall’apparato riproduttivo della madre biologica.
Coltura quantitativa Procedimento che consiste nel prelevare, tramite biopsia, un frammento di tessuto da una lesione per poi tritarlo, pesarlo, metterlo in coltura in diluizioni seriali allo scopo di calcolare il numero di organismi per grammo di tessuto. Una coltura contenente 105 o più microrganismi rivela un’infezione significativa del tessuto.
Coltura tissutale Preparazione di cellule vitali che crescono in vitro e vengono provviste di fluidi nutrienti; è detta anche espianto cellulare.
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