Angiografia
Esame radiologico che consente di visualizzare il lume (volume interno) di un vaso sanguigno (arteria o vena) e delle relative diramazioni.
L’angiografia comprende l’arteriografia (studio di una zona arteriosa) e la flebografia (studio di una zona venosa); a seconda della tecnica utilizzata si distinguono: angiografia convenzionale, angiografia digitalizzata, angioscintigrafia e angiografia con risonanza magnetica, o angio-RMN.
Angiografia convenzionale L’angiografia convenzionale, che utilizza una normale strumentazione radiologica, prevede, a seconda dei casi, una via d’accesso arteriosa o venosa e l’iniezione di un mezzo di contrasto iodato.
Indicazioni
Consente di studiare i vasi del cuore, dei polmoni, del cervello, del midollo spinale, degli arti e degli organi interni.
Le indicazioni terapeutiche sono legate alla radiologia interventiva, che consente di trattare anomalie vascolari localizzate (placche ateromatose, aneurismi).
Controindicazioni
I pazienti devono segnalare al radiologo eventuali antecedenti allergici (asma, orticaria, eczema o reazioni a prodotti iodati) e le malattie passate o presenti. Le controindicazioni legate alla puntura esplorativa arteriosa dipendono da elementi quali età, grado dell’ateroma e fattori di rischio vascolare (diabete, tabagismo, ipercolesterolemia).
Il pericolo di sanguinamento e di formazione di un ematoma nel punto di iniezione del mezzo di contrasto è accresciuto dall’eventuale assunzione di anticoagulanti o acido acetilsalicilico nei giorni precedenti l’esame. L’angiografia convenzionale non può essere praticata in gravidanza.
Tecnica
Si predilige la via d’accesso femorale, praticando un’anestesia locale che prevede l’iniezione nell’arteria (o vena) femorale nella piega inguinale, poi procedendo nel lume del vaso sino alla zona da analizzare mediante la tecnica del cateterismo. Il catetere, un tubicino sottile e piuttosto lungo reso rigido da una guida, viene inserito sotto controllo radioscopico; una volta sfilata la guida, si inietta il mezzo di contrasto.
Al termine dell’esame il catetere viene sfilato e il punto di inserimento deve essere compresso per alcuni minuti. A questo punto, il paziente dovrà rimanere a riposo, mentre verranno controllati attentamente la zona di inserimento del catetere, la temperatura e la colorazione dell’arto esaminato.
Alcuni esami richiedono il ricovero, altri sono realizzati in ambulatorio o in day-hospital, purché il paziente sia accompagnato da un’altra persona e segnali eventuali effetti secondari.
Effetti secondari
L’iniezione del mezzo di contrasto, oltre a provocare una sensazione passeggera di calore, può portare alla formazione di un piccolo ematoma nel punto di inserimento del catetere.
Possono inoltre manifestarsi lievi rea-zioni allergiche passeggere. Complicanze cardiache, emorragiche o neurologiche sono molto rare.
Angiografia digitalizzata Tecnica computerizzata che utilizza materiale radiologico specifico per esami vascolari, migliorando le condizioni tecniche di acquisizione, memorizzazione ed elaborazione delle immagini. Richiede una via di accesso arteriosa o venosa e l’iniezione di un mezzo di contrasto iodato.
Angioscintigrafia Tecnica di scansione a raggi X con iniezione del mezzo di contrasto iodato per via venosa. Può essere utilizzata in ambulatorio, per l’esplorazione delle arterie, con rischi minimi rispetto a un’angiografia convenzionale e una migliore qualità delle immagini.
Rileva con maggiore precisione eventuali lesioni e consente il trattamento localizzato di una stenosi arteriosa.
Angiografia con risonanza magnetica o angio-RMN Si tratta di una particolare tecnica di imaging con risonanza magnetica specifica per lo studio dei vasi, che non prevede l’iniezione di un mezzo di contrasto. L’esame è ambulatoriale e non comporta alcun rischio (purché siano rigorosamente rispettate le controindicazioni della risonanza magnetica).
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