Aborto -Cause
Le cause che possono determinare un aborto spontaneo sono molte. Tra le più frequenti vi sono le anomalie genetiche dell’embrione, ossia alterazioni a livello dei cromosomi così gravi da comprometterne le possibilità di sopravvivenza. È questa una sorta di “protezione naturale” che interviene per ridurre la probabilità di nascita di bambini affetti da gravi forme di malattie genetiche quali, per esempio, la sindrome di Down e l’anencefalia. Altre volte, invece, l’aborto è determinato da gravi problemi di salute della madre, quali, per esempio, malformazioni dell’utero, malattie cardiache o renali, tumori, malattie dell’apparato endocrino o del sistema immunitario, malattie infettive, stati di grave malnutrizione, abuso di sostanze dannose (droghe e alcol) e uso di farmaci pericolosi per il nascituro.
L’aborto spontaneo può essere completo, quando si verifica l’espulsione simultanea dell’embrione e della placenta, oppure incompleto, se l’espulsione è parziale e si rende quindi indispensabile procedere alla rimozione (mediante piccolo intervento chirurgico) del tessuto embrionale rimasto all’interno dell’utero.
Nel caso dell’aborto “interno”, la gravidanza si interrompe senza che compaiano segni o disturbi particolari, ma embrione e placenta (il cosiddetto materiale abortivo) vengono trattenuti all’interno dell’utero. Laddove nella medesima paziente si verificano due o più aborti spontanei consecutivi si parla di “aborto ricorrente”. In questi casi è consigliabile consultare il medico il quale farà eseguire una serie di accertamenti utili a far emergere eventuali condizioni che predispongano la donna all’interruzione spontanea di gravidanza. In alcuni casi, tra l’altro (per esempio nel caso della sindrome da anticorpi antifosfolipidi), una precisa diagnosi consente la messa in atto di cure mediche specialistiche che daranno la possibilità alla paziente di aumentare la probabilità di completamento della gravidanza.Di seguito vengono elencate le cause principali che intervengono a determinare le varie tipologie di aborto.
Aborto precocissimo (asintomatico): presenza di geni alterati, anomalie cromosomiche, problemi legati alla produzione degli ormoni che servono a sostenere la gravidanza (progesterone e hCG), problemi da alterazioni del sistema immunitario.
Aborto precoce (fino a 12-14 settimane di gestazione): anomalie cromosomiche dell’embrione o del feto o dei genitori (per esempio la sindrome di Down), malformazioni dell’embrione o del feto, malformazioni e deficit di sviluppo dell’utero, gravidanza multipla, presenza di fibromi uterini, diabete e malattie della tiroide, malattie infettive, alterazioni ormonali, problemi derivanti da alterazioni del sistema immunitario, aderenze presenti all’interno della cavità uterina, malattie acute febbrili.
Aborto tardivo (dopo la 14a settimana di gestazione): condizione di anomala “apertura” del collo uterino (beante), gravidanza multipla, ipertensione arteriosa cronica di grave entità, malattie croniche renali derivanti dall’ipertensione arteriosa, malformazioni uterine, diabete mellito grave, sifilide, infezione da streptococco B e da altri batteri, malattie acute febbrili, malattie gravi della madre (per esempio il lupus eritematoso sistemico) o gravi alterazioni dell’emoglobina, rottura delle membrane non associata a collo dell’utero beante, gravi infezioni renali (pielonefrite), polidramnios (aumento del liquido amniotico) acuto, assunzione di farmaci antitumorali o storia di terapie a base di radiazioni.
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