Aborto -Diagnosi
Ogni qualvolta si ha un sanguinamento vaginale in corso di gravidanza, associato ad altri sintomi (dolore addominale, crampi al basso ventre, perdite di liquido chiaro, nausea e sensazione di svenimento) è opportuno consultare il ginecologo curante o l’ospedale per sottoporsi agli accertamenti necessari per stabilire se i sintomi siano riferibili a una minaccia d’aborto, a un aborto in atto oppure a una banale infezione vaginale.
Visita ginecologica Con la visita e l’uso di un dilatatore vaginale (speculum) è possibile visionare il fondo della vagina, osservare il collo dell’utero e stabilire il suo stato di chiusura o di pervietà.
Se il collo è chiuso, ci sono buone probabilità che la gravidanza possa procedere (anche se non è certo, dal momento che il collo può sempre aprirsi più avanti).
Se il collo è aperto, si tratta certamente di un aborto in atto e, durante la visita, il medico può scorgere il materiale fetale in fase di espulsione dall’utero.
Ecografia transvaginale Permette di visionare l’utero e il feto, al fine di scoprire se c’è distacco della placenta e se sia presente o meno il battito cardiaco fetale.
Esami del sangue Permettono di stabilire se la gravidanza sta procedendo o si è interrotta (aborto interno).
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