Agopuntura
Agopuntura
Teoria dei meridiani : origine e sviluppo
Il sistema dei meridiani e quello degli agopunti risultano inseriti nel vasto sistema della teoria delle Corrispondenze e costituiscono la base di una visione integrata dell’uomo come essere unico, strettamente correlato all’ambiente circostante e all’universo stesso. Essi sono sono la base per lo studio della fisiologia, della diagnostica, della patologia e della terapia nell’ambito della medicina cinese.
Negli scavi di Mawangdui sono stati rinvenuti dei testi di medicina, risalenti al V secolo a.C., in cui si parla di terapia con moxa lungo i meridiani, che vengono descritti nel loro percorso e nella loro sintomatologia. Tali opere, arrivando già a definire il concetto di meridiano, presuppongono una lunga tradizione orale di trasmissione dei dati empirici e riflessioni teoriche, che confermano l’antichità di questa nozione. La prima trattazione sistematica dei meridiani si trova nel Suwen e nel Lingshu, dove vengono classificati i vari tipi di meridiano (principali, secondari, distinti, tendino-muscolari e straordinari), vengono descritti i loro percorsi interni ed esterni (Lingshu, capp. X, XI e XIII), il rapporto che hanno con gli organi associati (Suwen, capp. IX e LXXIX), i sintomi che si manifestano quando vengono attaccati (Suwen, cap. XLIX), la continuità della circolazione da un meridiano all’altro, il percorso dell’energia ying e wei, e l’ordine di successione di questa circolazione. Inoltre vengono descritti i punti localizzati sui meridiani principali e straordinari.
La teoria dei meridiani si approfondì ulteriormente nello Shang Han Lun.Trattato sulle malattie febbrili causate dal freddo, scritto da Zhang Zhongjing nel II secolo, che descrive come le energie patogene esterne, in particolare il freddo, possano penetrare nei meridiani, che tipo di malattia procurino e quale sia la terapia da applicare. In questa opera è già accennato uno dei punti cardine della teoria dei meridiani, cioè che un meridiano, per le connessioni che stabilisce con l’ambiente esterno, può essere aggredito dalle energie patogene esterne, le quali, grazie al suo percorso, possono raggiungere organi, visceri e tessuti. Questa nozione è alla base dello studio dei sintomi e di alcune strategie terapeutiche che si prefiggono la prevenzione della malattia attraverso il blocco della circolazione delle energie patogene lungo il sistema dei meridiani. Anche per le malattie dovute a cause interne, i fattori patogeni, seguendo le vie di connessione interno/esterno dei meridiani, arrivano a manifestarsi in superficie con sintomi particolari quali gonfiori, dolori, alterazioni del colore o della consistenza della pelle.
Il complesso sistema dei meridiani, quindi, grazie alle connessioni che stabilisce tra gli organi e i visceri e tra loro e l’esterno, costituisce una sorta di punto di osservazione di primaria importanza per valutare e studiare la fisiologia interna; da un punto di vista terapeutico permette un intervento curativo su strutture superficiali, ma anche profonde, quali sono appunto i tessuti, gli organi e i visceri.
Il qi, cioè i soffi che animano l’organismo, circolano lungo un sistema «primario» di dodici meridiani principali o ordinari, chiamati jing mai. Il termine meridiano è la traduzione del carattere cinese jing, che designa le due sponde di un fiume o i due fianchi di una montagna entro cui scorre un corso d’acqua. Il fiume rappresenta allora, in questa metafora, il tragitto dell’energia, il mai, termine che indica qualche cosa che scorre con una direzione precisa; più in generale, l’espressione si riferisce al flusso energetico nel suo fluire secondo una direzione. I meridiani principali, in numero di dodici, sono bilaterali e costituiscono la grande circolazione energetica del corpo.
La teoria dei dodici meridiani mostra la visione della cultura cinese antica, spesso basata sul valore simbolico dei numeri che ritroviamo anche in altri campi del sapere: basti pensare alla suddivisione per dodici dei momenti del tempo (ore e mesi), nel corso dei quali Sei soffi si esprimono con modalità yin e yang (giorno e notte, freddo e caldo), o ancora alla teoria musicale, che parla di dodici tubi sonori per esprimere la diversità dei soffi cha danno vita ai suoni.
A ogni meridiano è collegato un organo o un viscere. Le disarmonie degli organi o dei visceri si riflettono sui meridiani corrispondenti, così come uno squilibrio di un meridiano può causare uno squilibrio dell’organo corrispondente. La circolazione meridianica è la base vitale che, collegando le parti con il tutto, consente di spiegare sia perché e come lo squilibrio di un meridiano o di un organo possano indurre uno stato generale di malessere o di malattia, sia perché l’azione terapeutica di riequilibrio portata su un punto di meridiano possa determinare un riequilibrio generale dell’organismo e il recupero della salute. Essendo le vie della circolazione dell’energia e del sangue presenti in tutto l’organismo, i meridiani principali nutrono tutte le strutture che attraversano. In effetti, in essi scorre soprattutto l’energia nutritiva ying, che percorre durante le ventiquattro ore i dodici meridiani principali, partendo alle tre del mattino dal meridiano del polmone.
Il sistema di meridiani primari si sviluppa secondariamente in una rete la cui finezza e sviluppo sono notevoli, da cui il nome luo mai (che significa “finemente intrecciati”): grazie al loro percorso orizzontale, infatti, essi formano con i meridiani principali che scorrono verticalmente un vero e proprio intreccio, la rete che anima l’organismo.
Il sistema dei meridiani (jing luo) è dunque l’insieme dei percorsi energetici, ordinati secondo uno schema unitario organico, che veicolano il qi e il sangue. Sappiamo, infatti, che “nei meridiani circolano l’essenza del sangue e l’energia” (quindi essi non vanno confusi con i vasi sanguigni). L’insieme della grande rete, che sostiene la molteplicità di fini reti secondarie, è alimentata in modo permanente e distribuisce ovunque la vita, nella varietà delle modalità (veglia e sonno) e delle situazioni (movimento e riposo) che essa conosce.
Ai meridiani principali e secondari si aggiungono otto meridiani straordinari (qi mai). Se, come si è detto, il numero dei meridiani ordinari rappresenta la totalità degli ammassi di soffi durante l’anno, divisa in dodici mesi, il numero dei meridiani straordinari corrisponde agli otto venti che si liberano lungo le otto direzioni dello spazio (rosa dei venti), a dimostrare che la dialettica spazio/tempo è sempre presente come qualcosa di unico e imprescindibile.
I meridiani straordinari sono i primi a comparire nell’embrione e costituiscono la prima impalcatura attorno alla quale si sviluppano il sistema dei meridiani principali e le restanti parti dell’organismo. L’individuo si costituisce e si ricostituisce in permanenza, e questi meridiani veicolano le energie specifiche del Cielo anteriore che dall’uovo fanno sviluppare l’embrione, il feto, il bambino che verrà alla luce, e poi ne dirigono la crescita secondo il proprio modello individuale; facendo circolare le energie ereditarie innate, sono coinvolti nella differenziazione tissutale, nello sviluppo dell’organismo, nell’attività neuro-endocrina e nei ritmi biologici. Tali meridiani hanno anche il compito di collegare le energie del Cielo anteriore a quelle nutritizie e difensive del Cielo posteriore, che circolano nei meridiani principali, creando in questo modo un legame tra i due ambiti; un altro loro compito è far fronte agli attacchi imprevisti di origine esterna, deviando le pienezze che si determinano nei meridiani principali per gli attacchi delle energie perverse e partecipando alla circolazione periferica dell’energia difensiva wei che percorre in parte anche i meridiani straordinari.
Se esaminiamo la collocazione anatomica dei meridiani, partendo dalla superficie del corpo verso l’interno, troviamo, prima di tutti, gli strati muscolari, normalmente denominati meridiani tendino-muscolari, con i territori cutanei correlati, che costituiscono le strutture in assoluto più superficiali e rappresentano le proiezioni a livello cutaneo dell’attività fisiologica dei meridiani. I tendino-muscolari interessano invece le fasce tendinee, i muscoli e le articolazioni. Queste strutture sono le prime a essere attaccate dagli agenti patogeni esterni. Hanno un ruolo di difesa delle zone più profonde perché in essi circola prevalentemente l’energia difensiva wei.
Proseguendo, si trovano i vasi luo, meno superficiali dei precedenti, che hanno una funzione di assistenza ai meridiani principali nell’attività di distribuzione dell’energia. In particolare i luo trasversali, collegando i meridiani principali degli organi a quelli dei visceri che appartengono allo stesso Movimento, rendono più equilibrata e stabile la relazione energetica yin/yang.
In profondità si trovano i meridiani principali e i meridiani straordinari. Al di sotto di tutti i percorsi energetici vi sono i meridiani distinti, che raggiungono la cosiddetta loggia energetica degli organi, struttura energetica che li avvolge e li compenetra, rafforzando la correlazione superficie/profondità.
L’energia percorre i meridiani uno dopo l’altro secondo un ordine ben preciso che parte dai meridiani di polmone e grosso intestino per proseguire nei meridiani di stomaco e milza, cuore e intestino tenue, vescica e rene, ministro del cuore e triplice riscaldatore, vescica biliare e fegato. Tuttavia questa successione, se da un lato illustra le zone in cui l’energia nutritizia fluisce più copiosamente durante le varie ore della giornata, dall’altro non evidenza le complesse connessioni che i meridiani intrattengono nel loro percorso e che li vedono collegare l’alto e il basso, l’interno e l’esterno, lo yin e lo yang dell’organismo. In conclusione, si può affermare che i meridiani siano i principali responsabili dell’equilibrio fisiologico dell’organismo, in quanto assicurano la circolazione dell’energia e del sangue e il collegamento yin/yang. La comparsa di una malattia coincide con la comparsa di uno squilibrio del rapporto yin/yang e di una alterazione nella circolazione dell’energia, del sangue e dei liquidi a livello dei meridiani o degli organi o dei tessuti a essi collegati. Grazie alla puntura, alla moxibustione o al massaggio di punti di agopuntura o di tratti di meridiano, è possibile disperdere gli eccessi e tonificare le insufficienze, riportando in armonia le componenti yin e yang dell’organismo.