Agopuntura
Agopuntura
La nozione di punto di agopuntura e le sue funzioni
Ogni medico che impieghi la medicina tradizionale cinese deve avere una conoscenza approfondita, oltre che dei meridiani, anche dei punti di agopuntura che comunicano in profondità con zone di concentrazione di energia sensibili all’infissione degli aghi. La nozione di punti, o più esattamente di cavità (xue), è forse legata alla visione della massa terrestre come cumulo di terra traforata di buchi e di grotte, dai quali entrano i venti del Cielo: il corpo umano è analogamente percepito come una massa porosa offerta ai soffi, che la mantengono viva e intatta o che possono nuocerle una volta penetrati in questi luoghi privilegiati di accesso (i punti). Molto probabilmente la conoscenza dell’attività terapeutica di alcuni punti risale molto indietro nel tempo, ed è quindi frutto di una ricerca empirica durata secoli, tramandata oralmente e solo tardivamente localizzata lungo il percorso dei meridiani.
Al tempo della stesura del Huang Di Neijing (IV-III secolo a.C.), la relazione punti/meridiani appare già ben definita e l’azione terapeutica dei punti che appartengono a uno stesso meridiano è già correlata alla patologia degli organi e dei visceri a questo connessi. Così, per esempio, i punti del meridiano del cuore hanno un’azione primaria e privilegiata sulla patologia psichica, emozionale, cardiaca, oltre ad avere effetti locali specifici. Il numero dei punti è variato nel tempo e continua ancora oggi ad aumentare. Simbolicamente è di 360 (o 366), come i giorni dell’anno, localizzati per lo più sui meridiani principali, che sono dodici come i mesi dell’anno; solo 52 punti si trovano sui meridiani straordinari, il vaso governatore Dumai e il vaso concezione Renmai; esistono anche dei punti detti fuori meridiano. Grazie ai punti si possono regolare gli squilibri energetici dell’organismo, inserendo in questi un ago, riscaldando il punto con la moxa o esercitando una pressione, come nel massaggio tuina, sortendo un effetto terapeutico sia in profondità sia a distanza.
La letteratura classica e la convenzione internazionale sulla nomenclatura dei punti di agopuntura, sancita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1979, contraddistinguono ogni punto con un numero e una lettera, che è l’iniziale del meridiano di appartenenza: per esempio 1C sta a indicare il primo punto del meridiano del Cuore. I nomi cinesi dei punti, evolutisi nei secoli, costituiscono veri e propri documenti storici perché in essi traspare la venerazione di questo popolo per le usanze, la tradizione, la storia e la loro propensione a osservare e a correlare i fenomeni secondo le leggi dell’analogia. Normalmente i nomi possono ricordare la localizzazione del punto, la sua funzione, la sua appartenenza a uno dei Cinque movimenti, la dialettica yin/yang, le relazioni che intrattiene con i vari meridiani. Poiché all’origine i testi scritti non esistevano e il sapere veniva trasmesso di padre in figlio o da maestro a discepolo, il nome serviva unicamente per ricordare. In alcuni casi, però, i nomi avevano significati particolari o nascosti in modo che i segreti di una scuola non fossero conosciuti dai discepoli di altre scuole.
I punti di agopuntura possono essere suddivisi in tre grandi categorie: punti dei meridiani, punti fuori meridiano e punti dolorosi ad azione riflessa chiamati puntia shi. Alcuni punti disposti lungo i meridiani svolgono azioni specifiche di grande rilevanza clinica su organi, visceri, meridiani, tessuti e sui vari distretti del corpo attraverso un controllo locale e a distanza dell’energia: per la loro importanza sono chiamati punti di comando. Tali punti vengono suddivisi in gruppi e costituiscono il fondamento della pratica terapeutica: si tratta dei punti shu antichi, i punti sorgente (yuan), i punti luo, i punti fessura (xi), i punti chiave o di apertura (jiao hui), i punti he ad azione speciale, i punti finestra del cielo (tian), i punti mu, i punti shu del dorso, i punti riunione (hui), i punti di passaggio o di connessione (jing) e i punti vento (feng). Esistono inoltre punti auricolari, utilizzati nell’auricolopuntura; punti nasali e punti facciali, utilizzati per la rinofacciopuntura; punti sulla mano, utilizzati in manopuntura, sul piede, utilizzati in podopuntura, sul cranio utilizzati in craniopuntura (tecnica terapeutica introdotta recentemente soprattutto per le sequele neurologiche di paralisi e successivamente utilizzata anche per altre sindromi), infine punti addominali per l’addominopuntura.
Al di là della loro azione terapeutica, i punti di agopuntura sono efficaci anche nell’indicare la diagnosi: possono infatti essere sempre dolenti o solo alla palpazione, avere variazioni della colorazione o della consistenza della pelle o presentare alterazioni cutanee di altro genere. La loro attività terapeutica è legata tradizionalmente alla capacità riconosciuta di agire sul qi dei meridiani e sullo stato energetico complessivo della persona. In modo particolare il medico può intervenire per riportare in equilibrio il sistema energetico del suo paziente, trattando le disarmonie da vuoto o da pienezza, tonificando o disperdendo l’energia secondo modalità che vanno dalla scelta dei punti da pungere alla modalità di manipolazione dell’ago. Questa può essere complessa e molto sofisticata, ma in generale si ottiene un effetto tonificante manipolando l’ago in senso orario con un movimento lento e di approfondimento (con un effetto disperdente l’energia), oppure manipolando l’ago in senso antiorario con un movimento veloce e di estrazione.