PsicoFARMACI -Nuovi antidepressivi ed SSRI: principali effetti avversi e interazioni
- Problemi sessuali, abbastanza comuni ma reversibili, nelle donne e negli uomini; consultare il medico se il problema è persistente o fastidioso.
- Mal di testa: di solito si risolve dopo poco tempo.
- Nausea (si può verificare anche dopo una dose, ma scompare rapidamente).
- Difficoltà nell’addormentarsi oppure frequenti risvegli durante la notte (possono insorgere nelle prime settimane, ma di solito scompaiono con la riduzione della dose).
- Agitazione: se accade per la prima volta dopo l’assunzione del farmaco e se poi non scompare, bisogna comunicarlo al proprio medico.
Tutti questi effetti possono essere amplificati se un SSRI viene associato a un altro farmaco che agisce sulla serotonina. Per questo motivo non bisogna mai associare più farmaci di propria iniziativa.
IMAO: principali effetti avversi
e interazioni
I pazienti in cui la terapia con IMAO rappresenta il miglior trattamento devono evitare di assumere decongestionanti nasali e consumare determinati cibi che contengono elevati livelli di tiramina (per esempio molti tipi di formaggi, vini, sottaceti) per l’eventualità che si verifichino bruschi e pericolosi aumenti della pressione arteriosa. In questo senso è utile chiedere al medico l’elenco completo dei cibi “proibiti”, che bisogna portare sempre con sé.
Ansiolitici Per trattare i disturbi d’ansia vengono utilizzati sia gli ansiolitici, sia gli antidepressivi (spesso efficaci nell’ansia come nella depressione).
Le benzodiazepine sono i farmaci ansiolitici propriamente detti. Possono alleviare i sintomi entro breve tempo, presentando effetti collaterali relativamente limitati che consistono, più comunemente, in sonnolenza e perdita della coordinazione, talvolta senso di affaticamento e rallentamento mentale o confusione, effetti che però possono essere pericolosi nei pazienti che si mettono alla guida o adoperano macchinari. La durata d’azione delle benzodiazepine varia nei diversi soggetti; possono essere assunte una o più volte al giorno in modo regolare o semplicemente “al bisogno”. Il medico di solito inizia prescrivendo un dosaggio basso che gradualmente può essere aumentato, se necessario, a seconda dell’evoluzione dei sintomi e dei pazienti.
È consigliabile che i pazienti in trattamento con benzodiazepine evitino di assumere alcolici, in quanto la reciproca interazione può determinare l’insorgenza di complicanze gravi e talvolta potenzialmente mortali. I pazienti che assumono benzodiazepine per lunghi periodi (settimane o mesi) possono sviluppare tolleranza (devono aumentare le dosi per avere i benefici attesi) o dipendenza (non possono più farne a meno). Per tali ragioni, questi farmaci di solito vengono prescritti per brevi periodi di tempo (giorni o settimane) e talvolta soltanto in situazioni stressanti o attacchi di ansia; nei pazienti in cui si rendano necessari trattamenti prolungati, si cerca se possibile di fare qualche, magari breve, periodo di interruzione.
È bene comunque seguire i consigli del medico ed evitare di modificare autonomamente le dosi o i periodi consigliati di assunzione.Anche prima di interrompere la terapia è essenziale parlarne con il proprio medico, il quale valuterà se procedere a una sospensione brusca o graduale per evitare problemi quali la sindrome d’astinenza (ansia, stato di indecisione, mal di testa, capogiro, insonnia, perdita di appetito, in casi estremi convulsioni).
Buspirone È un farmaco specifico per i disturbi d’ansia. Diversamente dalle benzodiazepine, va assunto costantemente per almeno due settimane prima di raggiungere un effetto ansiolitico e pertanto non può essere utilizzato “al bisogno”. I b-bloccanti, farmaci impiegati nel trattamento di alcune malattie cardiache e dell’ipertensione, sono talvolta utilizzati per controllare l’ansia “da performance”, cioè lo stato di agitazione che compare quando un soggetto deve affrontare una situazione stressante (un colloquio, un meeting importante, una conferenza ecc.): tra queste sostanze, quella utilizzata di solito è il propranololo. [A.R., A.P.C.]
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