LASSATIVI -Lassativi attualmente in uso
Le sostanze lassative oggi a disposizione sono numerose e si possono classificare, in base a caratteristiche e modo d’azione, nelle categorie elencate di seguito.
- Lassativi formanti massa: fibre dietetiche, crusca, droghe vegetali (psillio, semi di lino, glucomannano), metilcellulosa, carbossimetilcellulosa, resine carbofiliche, e altre fibre funzionali.
- Stimolanti: droghe a derivati idrossiantracenici (senna, aloe, cascara, frangula, rabarbaro) e relativi principi attivi, derivati del difenilmetano, acido ricinoleico, agenti surfattanti.
- Osmotici: lassativi salini (magnesio solfato, magnesio citrato, magnesio idrossido, sali di solfato e fosfato), zuccheri e polialcoli scarsamente assorbibili (lattulosio, sorbitolo, mannitolo), polietilenglicole, glicerina.
- Lubrificanti/emollienti: oli minerali (paraffina), olio di mandorle dolci.
Lassativi formanti massa Sono comprese in questa categoria varie tipologie di fibre dietetiche. Essendo costituite da molecole che non sono digeribili dagli enzimi digestivi (o lo sono soltanto parzialmente), queste fibre raggiungono sostanzialmente inalterate il colon e qui contribuiscono, con diversi meccanismi, ad aumentare il volume delle feci, da cui la loro denominazione di lassativi formanti massa.
Le prime fibre da considerare sono senza dubbio quelle che derivano dall’alimentazione, in particolare da frutta, verdura, cereali e legumi: nella maggior parte dei casi, un’alimentazione ben bilanciata e ricca di questi cibi è in grado di fornire un quantitativo pari a circa 20-25 g giornalieri di fibre, che svolgono un effetto regolarizzante sul transito intestinale. Le fibre dietetiche (cioè quelle presenti negli alimenti) sono certamente il lassativo più semplice a nostra disposizione, ma occorre ricordare che l’aumento, anche semplicemente nell’alimentazione, di cibi ricchi di fibre dietetiche va eseguito non repentinamente, ma gradualmente, cercando di arrivare all’obiettivo prefissato in non meno di una settimana. Vi possono essere comunque casi nei quali non è possibile utilizzare i soli alimenti come fonte di fibre; è possibile allora ricorrere a opportuni integratori di fibre dietetiche.
Le fibre aumentano la massa fecale essenzialmente in tre modi:
- la fibra raggiunge il colon e aumenta la massa fecale almeno della stessa quantità di fibra che si è assunta;
- la fibra che raggiunge il colon è in grado di “assorbire” acqua, quindi aumenta la massa fecale arricchendola di acqua;
- la fibra che raggiunge il colon viene fermentata dalla flora batterica che a sua volta, proliferando (le fibre sono un vero e proprio alimento per la flora intestinale), contribuisce ad aumentare la massa fecale; inoltre la fermentazione della fibra produce prodotti di degradazione (metaboliti), per esempio alcuni acidi grassi, che contribuiscono a trattenere acqua nel lume del colon per azione osmotica.
A seconda della tipologia di fibra, questi tre meccanismi possono essere tutti presenti in eguale misura, oppure uno può prevalere nettamente sugli altri; d’altra parte, poiché la capacità di legare l’acqua e la fermentabilità sono particolarmente importanti, attualmente si preferisce differenziare le varie fibre in base a questi due parametri.
L’aumento del contenuto del colon (per la presenza di fibra, dell’acqua trattenuta, dell’aumento della flora batterica ecc.) tende a indurre un aumento della velocità di transito più o meno importante a seconda della tipologia di fibra e della quantità assunta, con un conseguente effetto positivo sulla stipsi.
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