LARINGITI -Laringiti acute nel bambino
Le laringiti acute rappresentano un’urgenza pediatrica frequente, in quanto possono essere accompagnate da una dispnea tale da mettere in pericolo la vita del bambino. Se la maggior parte delle laringiti acute del bambino è di scarsa gravità, l’evoluzione verso un quadro clinico con segni di soffocamento è imprevedibile: spesso è necessario il ricovero ospedaliero per osservazione e trattamento adeguato, oltre che per poter porre in atto tempestivamente, in caso di peggioramento rapido, manovre rianimatorie quali la tracheotomia e l’intubazione. La causa di questa differente evoluzione dei quadri clinici del bambino rispetto all’adulto va individuata nelle particolarità anatomiche che caratterizzano la laringe in età pediatrica: infatti nel neonato la laringe è molto vicina alla parte posteriore del naso (rinofaringe), quindi molto più “in alto” che nell’adulto, e questo spiega perché il respiro nasale sia la sola modalità di respirazione normale a questa età. Nel bambino la “discesa” relativa della laringe rispetto al rinofaringe prosegue fino all’età di sei anni, ma è più evidente nei primi 2 anni di vita.
Un’altra peculiarità della laringe in età pediatrica è il diametro della laringe sottoglottica (al di sotto delle corde vocali), che è di 4 mm nel neonato, 6-7 mm in un bambino di 3 anni e di 8 mm a 6 anni. Questo spiega perché un solo millimetro di edema della mucosa sottoglottica possa provocare, alla nascita, un’ostruzione anche del 75% del decorso dell’aria in sede sottoglottica, ma a 6 anni solo del 44%.
Dispnea laringe Il bambino dà l’impressione di aver “fame d’aria”, manifestando una depressione inspiratoria del giugulo, della regione sovraclaveare e degli spazi intercostali (tirage), oltre che un tipico rumore laringeo nell’inspirazione (cornage o stridore). Se la voce o il pianto sono rauchi, velati, bitonali o spenti va sospettato un interessamento glottico o sottoglottico. In caso di interessamento sovraglottico la voce risulta soffocata.
Epiglottidite Causata il più delle volte da batteri di Haemophilus influenzae tipo B, provoca un notevole aumento di volume dell’epiglottide, che può occludere la laringe. Il quadro clinico è drammatico: il bambino si mantiene piegato in avanti (anteflesso) con emissione di molta saliva dal cavo orale, febbre anche importante, colorito grigiastro, rapido peggioramento della dispnea nella posizione sdraiata. In questi casi il bambino va ricoverato in terapia intensiva, ma in attesa del ricovero è importante non distenderlo e non cercare di favorire la respirazione usando l’abbassalingua, in quanto questo strumento farebbe arretrare l’epiglottide peggiorando la situazione. L’evoluzione diventa favorevole dopo il trattamento finalizzato al mantenimento della pervietà delle vie aeree, anche se resta un rischio di evoluzione fatale per i primi giorni a causa della possibilità che insorgano complicazioni molto serie dovute a localizzazione “a distanza” dell’infezione batterica (meningite, artrite, polmonite). Esiste la possibilità di vaccinare tutti i neonati contro l’Haemophilus: il vaccino è facoltativo ma consigliato.
Laringiti glotto-sottoglottiche Provocate da un’infezione virale, sono frequenti nel bambino piccolo: in questi piccoli pazienti la difficoltà respiratoria compare di notte e si associa a tosse rauca, “abbaiante”, che non migliora in posizione eretta, e a febbre moderata; l’evoluzione è imprevedibile, per cui anche le forme benigne e di minore gravità vanno tenute sotto stretto controllo; il trattamento fondamentale è quello basato sulla somministrazione di cortisonici.
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