Flemmone
Infiammazione acuta o subacuta del tessuto connettivo sottocutaneo o profondo. Un flemmone, di origine infettiva, provoca la distruzione dei tessuti e la formazione di pus. Può essere diffuso e continuare a estendersi o trasformarsi in ascesso. Il trattamento si basa sull’assunzione di antibiotici e, in caso di ascesso, sul drenaggio chirurgico.
Flemmone della guaina dei tendini Infiammazione del tessuto connettivo attorno ai tendini che colpisce, in genere, le guaine dei muscoli flessori del dito. È causato dall’infezione di una ferita da parte di un batterio. Il dito appare caldo, rosso, molto dolorante, e non lo si può flettere. Il trattamento, eseguito d’urgenza, consiste nella rimozione chirurgica, in anestesia generale, dei tessuti morti, nella pulizia della guaina coinvolta e nell’immobilizzazione del dito con una stecca; si associa un trattamento antibiotico adatto al batterio in causa.
È necessario procedere alla rieducazione. Il flemmone guarisce in genere in 15 giorni ma, se il trattamento è stato eseguito in ritardo, può accadere che il dito coinvolto perda definitivamente la sua mobilità.
Flemmone peritonsillare Erroneamente detto flemmone delle tonsille, consiste nell’infiammazione del tessuto connettivo su cui è posta la tonsilla palatina (le tonsille comuni). Si tratta di una complicanza frequente di un’angina mal curata: si manifesta con trisma (contrattura muscolare che impedisce di aprire completamente la bocca) e febbre elevata; il malato fatica a deglutire. L’esame clinico rivela un gonfiore dell’ugola e una curvatura del pilastro anteriore della volta palatina dal lato coinvolto. Il trattamento, che va avviato d’urgenza, consiste nell’incisione e nel drenaggio chirurgico del flemmone, associati all’assunzione di antibiotici per via endovenosa; dopo 2 mesi deve essere praticata una tonsillectomia (rimozione delle tonsille).
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