Appendicectomia
Ablazione chirurgica dell’appendice ileocecale.
Indicazioni
L’appendicectomia è praticata in caso di appendicite, per prevenire la rottura dell’appendice infiammata, che provocherebbe una peritonite o un ascesso addominale.
Procedura
L’appendicectomia si effettua previa apertura della parete addominale o, grazie alle tecniche più recenti, mediante endoscopia addominale (o videoendoscopia). Nell’appendicectomia per via aperta, l’incisione, obliqua o trasversale, è praticata nella fossa iliaca destra. Generalmente di piccole dimensioni, può essere estesa se è difficile o impossibile estrarre l’appendice, perché posta dietro il cieco, sotto il fegato o più in basso della norma. Dopo l’emostasi e la sezione dei vasi, l’appendice viene legata e sezionata alla base; il moncone può essere lasciato libero o infossato nel cieco. Al paziente è generalmente consentito bere e mangiare qualcosa già nelle 24 ore successive all’intervento. Nell’appendicectomia per videoendoscopia, le stesse operazioni vengono praticate attraverso piccoli trequarti (sottili tubi in metallo). Gli ascessi appendicolari sono drenati prima dell’ablazione dell’appendice. In caso di peritonite, l’appendicectomia è associata a pulizia e drenaggio della cavità peritoneale.
Complicanze
L’appendicectomia espone a diverse complicanze, alcune eccezionali, quali l’allentamento del moncone e la peritonite postoperatoria del bambino (detta peritonite del quinto giorno), altre più frequenti, come l’ascesso della parete. Nella maggior parte dei casi si tratta di un intervento semplice, che prevede un ricovero ospedaliero di 2-6 giorni e una breve convalescenza. Possono tuttavia insorgere complicanze tardive dovute all’incisione della parete addominale, quali eventrazione e aderenze intraperitoneali nella zona dell’appendicectomia, che possono comportare un’occlusione intestinale.
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