Primo Soccorso
Situazioni dolorose
Cosa fare nel quotidiano
Bisogna cercare di non stare permanentemente a letto, quindi è meglio alternare momenti di riposo al movimento, evitando le posizioni che fanno aumentare il dolore e che “caricano” la schiena. In ogni caso si devono seguire i consigli che il dolore stesso fornisce. Molta importanza assumono i programmi di riabilitazione multimodali, che, nell’ambito di una presa in carico globale e in relazione al contesto clinico del singolo paziente, potranno essere costituiti da esercizi posturali e da altri tipi di esercizi e di cure. Pur in assenza di sicure prove di efficacia, l’agopuntura può essere presa in considerazione a scopo antalgico. I massaggi possono solo ridurre la contrattura muscolare e la fisioterapia strumentale (elettroterapia antalgica, TENS, ultrasuoni, calore con molta prudenza) possono essere anch’essi utilizzati a scopo antalgico ma solo in un contesto di terapia conservativa ben programmata e seguita da medici e fisioterapisti esperti. Non vi sono elementi certi per raccomandare o sconsigliare le manipolazioni nel trattamento dell’ernia discale sintomatica, ma queste devono comunque essere eseguite esclusivamente da medici qualificati, onde evitare il rischio di grave peggioramento dei sintomi. L’ozonoterapia, ovvero l’infiltrazione di ozono nella zona lesa, vicino al punto di compressione tra ernia discale e radice del nervo, è una tecnica solo recentemente introdotta nella pratica medica. Purtroppo, al momento attuale, non vi sono studi scientifici che ne abbiamo stabilito in modo affidabile la reale efficacia.
L’uso di bustini ortopedici ha l’unico potere di ridurre la mobilità del tronco a scopo antidolorifico. Questi andrebbero utilizzati solo in casi particolari e per un periodo molto breve, onde evitare di peggiorare la rigidità.
La scelta di ritenere concluso, in quanto inefficace, il trattamento “conservativo” e di rivolgersi quindi al chirurgo rappresenta uno dei momenti decisionali più importanti e difficili per il medico, il quale, alla luce della sua conoscenza circa le opzioni chirurgiche e delle loro indicazioni e complicazioni possibili, potrà informare adeguatamente il soggetto e valutare con lui la possibilità di un intervento.
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