Primo Soccorso
Situazioni dolorose
Che cos’è l’ernia del disco e come si manifesta
Il disco intervertebrale è una struttura interposta tra un corpo vertebrale e l’altro con il duplice scopo di permettere i movimenti della colonna vertebrale e, contemporaneamente, di “ammortizzare” le sollecitazioni meccaniche che i movimenti stessi le trasmettono. Una delle sollecitazioni più frequenti è rappresentata dalla forza di gravità che agisce ogni volta che ci si sposta dalla posizione sdraiata a quella eretta. Il disco pertanto deve essere strutturato in modo da risultare un buon compromesso tra elasticità e resistenza. Questa singolare caratteristica gli viene conferita dalla presenza di una struttura esterna più rigida (anulus fibroso), che incapsula al suo interno un nucleo polposo, incompressibile come tutti i fluidi ma relativamente libero di muoversi.
Nel corso della vita, con il passare degli anni e con il sommarsi di traumi anche di minima entità (per esempio in conseguenza di posizioni sedute o erette mantenute a lungo, movimenti ripetuti di flesso-estensione e rotazione del tronco ecc.), il disco tende modificare la propria struttura, disidratandosi, riducendosi in spessore e aumentando la propria circonferenza.
Si determina così quel fenomeno noto a tutti come discopatia (descritto dal radiologo come “protrusione discale diffusa” o “bulging discale”). Anche se dischi risultano meno elastici, di per sé questi fenomeni non sono patologici se gli altri fattori che determinano la funzionalità della colonna sono adeguati. Purtroppo l’anulus tende gradualmente anche a presentare delle fessure, finché, attraverso una di queste lesioni, parti del nucleo polposo fuoriescono e determinano la cosiddetta ernia del disco. Attenzione, però: l’ernia del disco di per se stessa non determinerebbe alcun disturbo, se non fosse che va comprimere e a “irritare” importanti strutture anatomiche a essa adiacenti. Dai sintomi riferiti dal paziente, dalla modalità con cui si sono sviluppati e dai riscontri effettuati durante la visita, il medico riuscirà in gran parte a determinare la sede, la natura e la gravità dell’evento. È importante ricordare sin da ora che gli esami strumentali rappresentano sovente solo una conferma di quanto osservato durante la visita.
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