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Avvelenamento da funghi
Tra i funghi presenti in Italia, i più pericolosi sono l’Amanita pantherina, l’Amanita muscaria e l’Amanita phalloides. È importante tenere a mente che quasi tutti i funghi velenosi hanno il cappello a lamelle e che tutti quelli mortali sono dotati di un sacco di colore biancastro da cui sporge il gambo (volva).
I sintomi dell’avvelenamento da funghi vanno da quelli caratteristici di una banale indigestione (come nausea, vomito, diarrea) fino a disturbi nervosi anche molto seri (come vertigini, confusione mentale, delirio, sincope), fino allo shock.
Si possono ossrevare, in particolare, 2 quadri clinici:
- un quadro precoce (che si manifesta entro 4 ore dall’ingestione dei funghi), con i sintomi dell’indigestione, a cui si accompagna uno stato di ebbrezza, per cui il soggetto appare “ubriaco”;
- un quadro tardivo (che si manifesta a distanza di 10-15 ore dall’ingestione), con sintomi severi e un maggiore rischio di morte.
Cosa fare
- Inducete il vomito. Non impiegate a questo scopo sostanze saline, bensì stimolate con le dita la gola dell’infortunato (Figura 1).
2. Se possibile, cercate di individuare la specie dei funghi che è stata ingerita.
3. Trasportate l’infortunato nel più vicino ospedale, dove verrà sottoposto a lavanda gastrica. Se non fosse possibile raggiungere in tempi brevi il Pronto soccorso, somministrate alla vittima un antidoto preparato mescolando 4 bianchi d’uovo con 1 l di latte o di acqua, oppure del carbone vegetale.
4. Date conforto e rassicurazione all’infortunato.
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