Assistere un familiare
Protezione della cute
Segni e sintomi delle lesioni da decubito
Le lesioni da pressione esordiscono in modo silente proprio a causa dell’alterazione della coscienza; come già accennato, sono sufficienti circa due ore di immobilità per arrecare un danno considerevole al paziente. Si è soliti classificare le ulcere in base alla profondità raggiunta utilizzando i parametri di valutazione internazionale NPUAP (National Pressure Ulcer Advisory Panel). Si distinguono quattro stadi a cui accenneremo solo per completezza:
- lesione di primo stadio: eritema che non scompare alla digitopressione, preannuncia l’ulcerazione;
- lesione di secondo stadio: perdita parziale di tessuto cutaneo, coinvolge l’epidermide e il derma;
- lesione di terzo stadio: perdita totale di spessore cutaneo, con necrosi del tessuto sottocutaneo che non raggiunge i muscoli;
- lesione di quarto stadio: lesione a tutto spessore con distruzione estesa e coinvolgimento di articolazioni e ossa.
Nella pratica le lesioni si riconoscono valutando alcuni semplici parametri. Per prima cosa è importante saper riconoscere gli arrossamenti cutanei, chiamati in gergo medico eritemi, che non scompaiono alla digitopressioneî (pressione esercitata sulla pelle con le dita). L’arrossamento cutaneo che ritroviamo nelle pre-ulcerazioni, infatti, può avere due caratteristiche precise:
- può scomparire quando si esercita una pressione con le dita per pochi secondi e ricomparire subito dopo averle tolte;
- può non scomparire dopo avere esercitato pressione con le dita.
Questa è la prima manovra semplicissima da compiere per verificare se il danno è avvenuto oppure se si tratta solo di un innocuo arrossamento. Se l’eritema non scompare dopo la pressione, si è di fronte a una lesione di primo stadio; attenzione perché inizialmente sembrano macchie innocue e poi con il tempo modificano il colore da rosso a viola scuro, indizio di un danno profondo. Le lesioni di secondo stadio hanno l’aspetto di una sbucciatura o di una vescica piena di liquido. Le lesioni di terzo stadio hanno un aspetto a cratere, sono molto profonde ed essudanti, non arrivano però ai muscoli e sono la conseguenza di una pressione profonda. Il quarto e ultimo stadio è caratterizzato da lesioni molto profonde, molto essudanti e maleodoranti che raggiungono le ossa e le articolazioni, mettendo a rischio la vita delle persone se non trattate correttamente o se il soggetto in questione ha una salute compromessa. In alcuni casi cis itrova di fronte a estese ulcere con briglie di fibrina (tessuto giallo) che oltrepassano le fasce muscolare e aggrediscono il compartimento osseo.
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