Assistere un familiare
Assistere alla fine della vita
La rabbia
La fase della rabbia è un periodo molto complicato in cui si intrecciano sentimenti devastanti, che vengono rivolti contro di sé e contro gli altri. Le frasi classiche sono: “Perché proprio a me? Con tutti i criminali che ci sono, se esistesse un Dio, non mi farebbe tutto questo”. L’ammalato è disperato e questo sentimento deve essere compreso.
Suggerimenti per l’assistenza (per i parenti)
- Lasciare che i contenuti emotivi emergano senza cercare di contrastarli, prima o poi il paziente si calmerà.
- Sedetevi e restate in silenzio: è probabile che dopo la “sfuriata” l’ammalato si metta a piangere e cerchi la vostra comprensione.
- La fase della rabbia può durare a lungo, anche giorni, soprattutto se il carattere dell’ammalato era già in precedenza incline alla collera.
Suggerimenti per l’assistenza (per gli operatori)
- Nessuno prova piacere a farsi insultare restando in silenzio, ma in questo caso bisogna avere ben presente che non si deve assolutamente cadere nel personale e redarguire l’ammalato con frasi di questo tenore: “Lei non deve parlare così a me, con chi crede di parlare, a me non importa se lei è ammalato, io non mi faccio insultare da nessuno”. Se non si è in grado di comprendere questa fase psicologica, forse è bene chiedersi se si è la persona giusta per la persona da assistere.
- In certe situazioni può essere necessario molto autocontrollo, alcune volte si ha l’impressione che il soggetto provochi o voglia istigare alla lite.
- Litigare può essere anche produttivo, ma attenzione però: bisogna poi essere in grado di ricomporre i conflitti, pena l’esclusione dal rapporto.
- L’ammalato non è in collera con voi, solo con il suo problema.
Altro inAssistere un familiare -Assistere alla fine della vita
Altro inAssistere un familiare