Infezione acuta o cronica della prostata. La prostatite è un’infezione urogenitale frequente, che colpisce gli uomini di qualsiasi età, i giovani adulti in particolare.
Prostatite acuta Infezione acuta del parenchima prostatico che si manifesta con un’improvvisa sindrome infettiva (febbre a 40 nullC, brividi) e disturbi della minzione: bruciore, pollachiuria (minzioni molto frequenti e poco abbondanti) che può giungere sino alla ritenzione vescicale.
Diagnosi
L’esame della prostata mediante esplorazione rettale rivela un organo dolorante e ingrossato. La diagnosi è confermata dall’esame citobatteriologico delle urine, che consente di mettere in evidenza il batterio responsabile (in genere Gram-negativo), ed eventualmente da un’ecografia vescicoprostatica, che permette di valutare l’aumento del volume della prostata. La radiografia individua inoltre zone di densità diverse, non omogenee.
Trattamento e complicanze
Il trattamento impone il riposo e un’antibioticoterapia ancor prima che si conoscano i risultati degli esami. Gli antibiotici (fluorochinoloni), somministrati per almeno 15 giorni al fine di evitare le recidive infettive fanno scomparire rapidamente la febbre e i disturbi della minzione. Le complicanze sono rare: ascesso della prostata, orchiepididimite (infiammazione del testicolo e dell’epididimo), ritenzione urinaria.
Prostatite cronica Infezione cronica del parenchima prostatico dovuta alla presenza di microascessi e a un’infiammazione severa della prostata. È favorita da una prostatite acuta non correttamente trattata, da prostatiti acute recidivanti, ma anche da un restringimento dell’uretra o da un adenoma della prostata.
Sintomi e segni
La prostatite cronica comporta diversi disturbi funzionali: dolori perianali, bruciore, gocciolamento uretrale, eiaculazione dolorosa, problemi sessuali e conseguente disagio psicologico. L’evoluzione di una prostatite cronica avviene per accessi infettivi.
Diagnosi
Si basa sull’esame della prostata mediante esplorazione rettale, che rivela una prostata sensibile e dalla superficie irregolare; per ottenere la conferma si procede all’esame citobatteriologico delle urine, che evidenzia la presenza di microrganismi patogeni e pus, e a un’ecografia, che mostra eventuali calcoli della prostata. L’esame radiologico (urografia endovenosa, uretrografia) consente di ricercare la causa che ha favorito l’infezione (restringimento uretrale, adenoma prostatico).
Trattamento
Il trattamento, complesso e talvolta deludente, si basa sulla prescrizione di un antibiotico da assumere per diverse settimane in cicli ripetuti, per sterilizzare i focolai microbici intraprostatici, che è però difficile eradicare completamente.