Infiammazione acuta o cronica della ghiandola mammaria.
Mastite acuta Una mastite acuta, generalmente non grave, si osserva spesso all’inizio dell’allattamento, ma può anche essere causata dal virus della parotite, rappresentare la prima manifestazione di un cancro al seno o avere un’origine ormonale (nel neonato e nell’adolescente, in soggetti di entrambi i sessi durante la pubertà). Nel neonato e nell’adolescente i segni dell’infiammazione (dolore, sensibilità, gonfiore) scompaiono spontaneamente nel giro di poche settimane. Durante l’allattamento, la mastite acuta è dovuta a un’infezione batterica, contratta attraverso una ragade del capezzolo. La mammella si presenta arrossata, calda, dura e dolente e la febbre è alta; se il capezzolo secerne pus l’allattamento deve essere interrotto. Il trattamento antibiotico locale e generale è nella maggior parte dei casi risolutivo, ma se si formasse un ascesso al seno sarebbe necessario intervenire chirurgicamente.
Mastite cronica Dovuta a infezioni batteriche ripetute o a modificazioni ormonali, la mastite cronica provoca pesantezza al seno, cisti multiple e talvolta secrezioni di siero dal capezzolo. Questi segni sono più netti durante la seconda metà del ciclo mestruale. La mammografia, l’ecografia e la biopsia di una delle cisti permettono di porre una diagnosi e di escludere un cancro. Se dolorosi, i sintomi possono essere alleviati dalla somministrazione di progesterone, danazolo o bromocriptina.
Mastite del neonato
- Infezione del tessuto mammario nei neonati.
- Ingrandimento e attività secretoria delle mammelle (latte delle streghe) comune nei neonati di entrambi i sessi nei primi giorni di vita.
Mastite interstiziale Malattia infiammatoria della mammella, detta anche mastite flemmonosa, in cui i batteri accedono al tessuto connettivo attraverso una rottura o una fissurazione profonda.