Accumulo anomalo di linfa nei tessuti. Un linfedema, che provoca gonfiore di un arto, può essere moderato, per esempio il gonfiore dei piedi dopo che si è rimasti a lungo in posizione eretta, o grave e deturpante (elefantiasi), per esempio in caso di filariosi, quando l’arto viene infettato da un verme parassita.
Frequenza
I linfedemi riguardano con maggior frequenza gli arti inferiori e tendono a colpire in particolare i soggetti di sesso femminile.
Tipi di linfedema
I linfedemi primitivi, di origine sconosciuta, si manifestano in tre forme: congenita, che rappresenta il 10% dei casi; precoce, più frequente e con un’insorgenza precedente i 35 anni (spesso al momento della pubertà); tardiva, che si manifesta dopo i 35 anni. È molto difficile che i linfedemi primitivi si riassorbano.
I linfedemi secondari sono connessi ad altre patologie: tubercolosi, sarcoidosi, cancro, ostruzione delle vie linfatiche dovuta ad accumulo di cellule cancerose o imputabile a un verme parassita (filaria), infezione legata a un’erisipela recidivante (malattia cutanea). Possono inoltre essere conseguenti a distruzione della rete linfatica in seguito a interventi chirurgici, in oncologia, ortopedia o dopo un’operazione di chirurgia vascolare.
Il 10% delle donne sottoposte a mastectomia (ablazione parziale o totale di una mammella) con curettage linfatico o a radioterapia per cancro del seno vedono svilupparsi un linfedema al braccio del lato operato.
Trattamento
Se l’entità del linfedema lo richiede, il trattamento comporta il drenaggio linfatico, manuale o pneumatico (cioè eseguito grazie a testine pneumatiche che esercitano una compressione).
I massaggi, l’applicazione di bendaggi, l’impiego di calze o collant contenitivi (elastici), l’assunzione di diuretici e l’esercizio fisico sono indicati per evitare le recidive. Si raccomanda di coricarsi tenendo le gambe sollevate. Gli aggravamenti, dovuti a superinfezione batterica, possono essere prevenuti con una terapia antisettica locale. Quando per il suo volume l’edema è invalidante (per esempio in caso di elefantiasi), si può prendere in considerazione un trattamento chirurgico atto a ridurlo: per esempio un bypass tra sistema linfatico e sistema venoso.