Tireotossicosi
Insieme dei sintomi dovuti a ipertiroidismo (secrezione eccessiva di ormoni tiroidei).
Una tireotossicosi si manifesta con vari sintomi di intensità molto variabile da un soggetto all’altro: tremore delle estremità a riposo, palpitazioni, tachicardia, sensazione di calore con sudorazione abbondante, dimagrimento, diarrea dopo i pasti, nervosismo e ansia (che possono causare disturbi dell’umore), insonnia, debolezza muscolare, aumento della sete.
Cause
In genere la causa è il morbo di Basedow-Flajani-Graves (malattia di origine autoimmune che colpisce la donna in giovane età), più raramente un sovraccarico di iodio (legato al trattamento medico di un soggetto cardiopatico con un antiaritmico, per esempio amiodarone), un nodulo o un gozzo tossico (secernente ormoni tiroidei in quantità eccessiva), talvolta una tiroidite.
Diagnosi
Si basa sul dosaggio sanguigno degli ormoni tiroidei e ipofisari: quello della tiroxina (T4) rivela un valore elevato e quello dell’ormone tireotropo (TSH) un valore anormalmente basso. Tra le altre costanti biologiche che possono risultare modificate vi sono enzimi epatici, metabolismo del calcio, numerazione globulare (tendenza all’anemia con globuli rossi di piccole dimensioni), diminuzione dei polimorfonucleati neutrofili. Tutte queste alterazioni sono reversibili con il trattamento.
L’esame clinico permette spesso di individuare la causa della tireotossicosi. Anche la scintigrafia e l’ecografia tiroidee, il dosaggio degli anticorpi antitiroidei, la ioduria (concentrazione dello iodio nelle urine) nelle 24 ore e un bilancio della funzione cardiaca possono essere molto utili.
Evoluzione
L’evoluzione è variabile a seconda dei casi: generalmente benigna in un giovane adulto, può essere grave in un soggetto cardiopatico, denutrito, nella donna in gravidanza o nel neonato, a causa dell’aumento del metabolismo provocato dalla tireotossicosi.
Trattamento
Il trattamento è inizialmente sintomatico: riposo, somministrazione di farmaci b-bloccanti o sedativi, in attesa dell’effetto ritardato degli antitiroidei di sintesi, efficaci nel morbo di Basedow-Flajani-Graves e nei noduli tossici. In seguito varia a seconda della causa: assunzione di antitiroidei di sintesi per 18 mesi, ablazione totale o parziale della tiroide, ablazione del nodulo tossico, somministrazione di iodio radioattivo ecc.
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